UDC: Sasco, giochi d'azzardo elettronici sono piaga sociale
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - "Le slot machine e gli altri
giochi d'azzardo elettronico, così diffusi in tutti i locali
pubblici della nostra regione, stanno provocando disastrose
conseguenze individuali e sociali, che devono essere rimosse
immediatamente vietando la loro installazione per arginare questo
triste fenomeno".
Lo sostiene il capogruppo consiliare regionale dell'UDC Edoardo
Sasco, che ha presentato alla III Commissione la sua proposta di
legge nazionale che intende vietare l'installazione e l'utilizzo
dei sistemi di gioco d'azzardo elettronico nei locali pubblici,
modificando così l'articolo 110 Testo unico delle leggi in
materia di pubblica sicurezza del 1931, meglio conosciuto come
Codice Rocco.
"Siamo in presenza di fenomeni di dipendenza psicologica
paragonabili all'utilizzo di droghe o agli abusi di alcool - ha
dichiarato Sasco in Commissione - che favoriscono comportamenti
illeciti, comportano debiti da gioco e provocano lo
stravolgimento delle relazioni sociali delle persone coinvolte e
delle loro famiglie, ragion per cui la politica e le istituzioni
devono intervenire subito in modo drastico e risolutivo. Il
fenomeno di dipendenza patologica ha ormai superato il livello di
guardia, considerando che si stima che a livello nazionale
interessi circa un milione di individui, di cui 500.000 giovani".
"Accanto a eventuali misure di carattere amministrativo ed
educativo - ha aggiunto l'esponente dell'UDC - occorre
intervenire modificando il Testo unico di pubblica sicurezza, in
particolare abrogando l'articolo 110, lettera a), comma 6, per
vietare in modo chiaro e preciso l'installazione e l'uso di
apparecchi e congegni automatici e semiautomatici elettronici da
gioco d'azzardo in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nei
circoli e nelle associazioni."
"La modifica che si vuole apportare al Codice Rocco - conclude
Sasco auspicando una pronta calendarizzazione - prevede anche
forti sanzioni amministrative e pecuniarie, nei confronti di chi
distribuisce, installa o consente l'uso in luoghi pubblici, fino
a 6.000 euro per ciascun apparecchio, che verrebbe
contestualmente confiscato e distrutto, nell'intento di
contribuire efficacemente al superamento di questa dolorosa piaga
sociale".