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UDC: Sasco, giochi d'azzardo elettronici sono piaga sociale

29.03.2012
17:23
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - "Le slot machine e gli altri giochi d'azzardo elettronico, così diffusi in tutti i locali pubblici della nostra regione, stanno provocando disastrose conseguenze individuali e sociali, che devono essere rimosse immediatamente vietando la loro installazione per arginare questo triste fenomeno".

Lo sostiene il capogruppo consiliare regionale dell'UDC Edoardo Sasco, che ha presentato alla III Commissione la sua proposta di legge nazionale che intende vietare l'installazione e l'utilizzo dei sistemi di gioco d'azzardo elettronico nei locali pubblici, modificando così l'articolo 110 Testo unico delle leggi in materia di pubblica sicurezza del 1931, meglio conosciuto come Codice Rocco.

"Siamo in presenza di fenomeni di dipendenza psicologica paragonabili all'utilizzo di droghe o agli abusi di alcool - ha dichiarato Sasco in Commissione - che favoriscono comportamenti illeciti, comportano debiti da gioco e provocano lo stravolgimento delle relazioni sociali delle persone coinvolte e delle loro famiglie, ragion per cui la politica e le istituzioni devono intervenire subito in modo drastico e risolutivo. Il fenomeno di dipendenza patologica ha ormai superato il livello di guardia, considerando che si stima che a livello nazionale interessi circa un milione di individui, di cui 500.000 giovani".

"Accanto a eventuali misure di carattere amministrativo ed educativo - ha aggiunto l'esponente dell'UDC - occorre intervenire modificando il Testo unico di pubblica sicurezza, in particolare abrogando l'articolo 110, lettera a), comma 6, per vietare in modo chiaro e preciso l'installazione e l'uso di apparecchi e congegni automatici e semiautomatici elettronici da gioco d'azzardo in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nei circoli e nelle associazioni."

"La modifica che si vuole apportare al Codice Rocco - conclude Sasco auspicando una pronta calendarizzazione - prevede anche forti sanzioni amministrative e pecuniarie, nei confronti di chi distribuisce, installa o consente l'uso in luoghi pubblici, fino a 6.000 euro per ciascun apparecchio, che verrebbe contestualmente confiscato e distrutto, nell'intento di contribuire efficacemente al superamento di questa dolorosa piaga sociale".