Pres. Franz a Carlino a Festa del Friuli
(ACON) Trieste, 30 mar - MPB - "Cheste fieste e jè la fieste de
identitat furlane: une identita che e à di jessi valorizade ancje
midiant di moments, in prin luc di caratar istituzional, che a
permetin al popul furlan di identificasi cu la so tiere, la so
storie, lis sos lidris e la so lenghe, la nestre lenghe".
Questa è la festa dell'identità friulana, una identità che deve
essere valorizzata anche attraverso momenti in primo luogo
istituzionali, che consentano al popolo friulano di identificarsi
con la sua terra, la sua storia, le sue radici,e la sua lingua,
la nostra lingua.
Così il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz, nel
suo intervento in marilenghe alle celebrazioni, organizzate
quest'anno a Carlino, per ricordare la nascita ufficiale del
Friuli, grazie all'investitura feudale accordata dall'imperatore
Enrico IV al Patriarca di Aquileia Sigeardo di Beilstein,
nominato il 3 aprile 1077 "Princeps Italiae et Imperii".
"Una data simbolica, rappresentativa dell'unione dei friulani e
della loro lingua con questa terra, il cui significato può essere
attualizzato - ha sottolineato Franz - pensando che di fatto la
concessione di Enrico IV al Patriarca di Aquileia diede vita alla
nostra regione, anche se il Friuli Venezia Giulia, come entità
amministrativa, nacque formalmente solo al termine del secondo
conflitto mondiale, con l'approvazione della Carta costituzionale
e con l'istituzione delle Regioni, ordinarie e a statuto speciale.
"L'esistenza del Friuli come comunità e come popolo è ben
anteriore, e lo hanno ben testimoniato le migliaia di friulani
nel mondo, che tali si sono sentiti e che si sono fatti conoscere
per la loro laboriosità, per il loro ingegno, senza mai
dimenticare i valori della terra d'origine. Può darsi che le
nuove generazioni di nostri corregionali all'estero sentano meno
vicine queste radici, ma - è stata l'assicurazione del presidente
del Consiglio - il nostro impegno è perché almeno il ricordo di
questo legame rimanga vivo e la nostra cultura, attraverso la
nostra lingua, continui a essere vivace: è questo il motivo per
cui abbiamo proposto che essa torni a entrare nelle scuole, da
dove, in maniera miope, è stata per molto tempo bandita, e per il
quale vogliamo che venga utilizzata nei media pubblici, cosa non
del tutto ancora garantita, come invece avviene in Alto Adige e
Valle d'Aosta.
"Le resistenze da vincere affinché il diritto a utilizzare la
nostra lingua sia riconosciuto compiutamente sono sicuramente
ancora molte e talune provengono proprio dal nostro territorio -
ha avvertito Franz esprimendo impegno e disponibilità al
confronto, ma anche la convinzione che la battaglia sarà vinta
perché, di fronte ai rischi di omologazione della globalizzazione
- è la conclusione di Franz - "cence lidris, cence storie e cence
culture no si pues viodi un doman par nissun popul: chel furlan
invezit al pues dì cun braùre di velis e al intint
mantignilis",(Senza radici, senza storia e senza cultura non può
esserci futuro per alcun popolo: quello friulano invece può dire
con orgoglio di averne una, ed intende mantenerla).