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Pres. Franz a Carlino a Festa del Friuli

01.04.2012
13:08
(ACON) Trieste, 30 mar - MPB - "Cheste fieste e jè la fieste de identitat furlane: une identita che e à di jessi valorizade ancje midiant di moments, in prin luc di caratar istituzional, che a permetin al popul furlan di identificasi cu la so tiere, la so storie, lis sos lidris e la so lenghe, la nestre lenghe". Questa è la festa dell'identità friulana, una identità che deve essere valorizzata anche attraverso momenti in primo luogo istituzionali, che consentano al popolo friulano di identificarsi con la sua terra, la sua storia, le sue radici,e la sua lingua, la nostra lingua.

Così il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz, nel suo intervento in marilenghe alle celebrazioni, organizzate quest'anno a Carlino, per ricordare la nascita ufficiale del Friuli, grazie all'investitura feudale accordata dall'imperatore Enrico IV al Patriarca di Aquileia Sigeardo di Beilstein, nominato il 3 aprile 1077 "Princeps Italiae et Imperii".

"Una data simbolica, rappresentativa dell'unione dei friulani e della loro lingua con questa terra, il cui significato può essere attualizzato - ha sottolineato Franz - pensando che di fatto la concessione di Enrico IV al Patriarca di Aquileia diede vita alla nostra regione, anche se il Friuli Venezia Giulia, come entità amministrativa, nacque formalmente solo al termine del secondo conflitto mondiale, con l'approvazione della Carta costituzionale e con l'istituzione delle Regioni, ordinarie e a statuto speciale.

"L'esistenza del Friuli come comunità e come popolo è ben anteriore, e lo hanno ben testimoniato le migliaia di friulani nel mondo, che tali si sono sentiti e che si sono fatti conoscere per la loro laboriosità, per il loro ingegno, senza mai dimenticare i valori della terra d'origine. Può darsi che le nuove generazioni di nostri corregionali all'estero sentano meno vicine queste radici, ma - è stata l'assicurazione del presidente del Consiglio - il nostro impegno è perché almeno il ricordo di questo legame rimanga vivo e la nostra cultura, attraverso la nostra lingua, continui a essere vivace: è questo il motivo per cui abbiamo proposto che essa torni a entrare nelle scuole, da dove, in maniera miope, è stata per molto tempo bandita, e per il quale vogliamo che venga utilizzata nei media pubblici, cosa non del tutto ancora garantita, come invece avviene in Alto Adige e Valle d'Aosta.

"Le resistenze da vincere affinché il diritto a utilizzare la nostra lingua sia riconosciuto compiutamente sono sicuramente ancora molte e talune provengono proprio dal nostro territorio - ha avvertito Franz esprimendo impegno e disponibilità al confronto, ma anche la convinzione che la battaglia sarà vinta perché, di fronte ai rischi di omologazione della globalizzazione - è la conclusione di Franz - "cence lidris, cence storie e cence culture no si pues viodi un doman par nissun popul: chel furlan invezit al pues dì cun braùre di velis e al intint mantignilis",(Senza radici, senza storia e senza cultura non può esserci futuro per alcun popolo: quello friulano invece può dire con orgoglio di averne una, ed intende mantenerla).