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PD: Moretton, Tondo riduce la regione in macerie

02.04.2012
10:34
(ACON) Trieste, 2 apr - COM/AB - Le riforme del presidente Tondo non troveranno compimento in questa legislatura perché non c'è stato da parte sua alcun progetto che pianificasse una programmazione seria.

Lo afferma Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio regionale, che evidenzia come a dimostrarlo siano i fatti di questi quattro anni di governo: tutti hanno potuto toccare con mano che dopo gli annunci non c'è stato nulla di concreto.

Ora la situazione per Tondo si complica sempre di più - aggiunge Moretton - perché la sua stessa maggioranza non accetta di subire imposizioni per iniziative frettolose che nulla hanno a che fare con vere riforme, preferendo deleteri spot a soli fini elettoralistici in vista del 2013.

Anche la Lega Nord reagisce alla sconsiderata politica di Tondo avendo capito che può contare su una parte consistente del Pdl che mal tollera gli atteggiamenti del presidente, che oramai agisce senza coinvolgere la sua stessa maggioranza. Un centrodestra spappolato al suo interno, come ampiamente dimostrato dalle dichiarazioni pubbliche di suoi autorevoli esponenti che, smentendo Tondo, non accettano le proposte di riforme come quelle degli Erdisu e delle Ater perché hanno capito che sono deleterie.

Ma ciò che più preoccupa è che alla fine di questa legislatura la regione sarà sconquassata nella sua organizzazione interna e che i vari enti a partecipazione pubblica, ivi compresi gli enti finanziari partecipati, non saranno più nella condizione di svolgere quelle importanti funzioni per cui erano stati ideati a favore del mondo imprenditoriale. Tutto questo accade perché non c'è stata, principalmente da parte di Tondo, una politica lungimirante capace di analizzare i centri di spesa della regione per definire un'azione concreta di riforme innovative per renderla moderna, all'altezza della situazione. Con questa inconcludente politica basata sull'effimero e sugli spot propagandistici - conclude Moretton - Tondo si rende responsabile della regressione della regione e chi verrà dopo di lui, dovrà ricostruirla dalle macerie in cui l'ha messa.