PD: Moretton, Tondo riduce la regione in macerie
(ACON) Trieste, 2 apr - COM/AB - Le riforme del presidente
Tondo non troveranno compimento in questa legislatura perché non
c'è stato da parte sua alcun progetto che pianificasse una
programmazione seria.
Lo afferma Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio
regionale, che evidenzia come a dimostrarlo siano i fatti di
questi quattro anni di governo: tutti hanno potuto toccare con
mano che dopo gli annunci non c'è stato nulla di concreto.
Ora la situazione per Tondo si complica sempre di più - aggiunge
Moretton - perché la sua stessa maggioranza non accetta di subire
imposizioni per iniziative frettolose che nulla hanno a che fare
con vere riforme, preferendo deleteri spot a soli fini
elettoralistici in vista del 2013.
Anche la Lega Nord reagisce alla sconsiderata politica di Tondo
avendo capito che può contare su una parte consistente del Pdl
che mal tollera gli atteggiamenti del presidente, che oramai
agisce senza coinvolgere la sua stessa maggioranza. Un
centrodestra spappolato al suo interno, come ampiamente
dimostrato dalle dichiarazioni pubbliche di suoi autorevoli
esponenti che, smentendo Tondo, non accettano le proposte di
riforme come quelle degli Erdisu e delle Ater perché hanno capito
che sono deleterie.
Ma ciò che più preoccupa è che alla fine di questa legislatura la
regione sarà sconquassata nella sua organizzazione interna e che
i vari enti a partecipazione pubblica, ivi compresi gli enti
finanziari partecipati, non saranno più nella condizione di
svolgere quelle importanti funzioni per cui erano stati ideati a
favore del mondo imprenditoriale. Tutto questo accade perché non
c'è stata, principalmente da parte di Tondo, una politica
lungimirante capace di analizzare i centri di spesa della regione
per definire un'azione concreta di riforme innovative per
renderla moderna, all'altezza della situazione. Con questa
inconcludente politica basata sull'effimero e sugli spot
propagandistici - conclude Moretton - Tondo si rende responsabile
della regressione della regione e chi verrà dopo di lui, dovrà
ricostruirla dalle macerie in cui l'ha messa.