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PD: Moretton, sulle riforme Tondo si lava le mani

03.04.2012
16:15
(ACON) Trieste, 3 apr - COM/AB - Di fronte alle idee riformiste che il presidente Tondo esterna quotidianamente, sembra di assistere più a un suo voler apparire a tutti costi che alla voglia di un reale cambiamento.

Lo afferma Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio regionale, che aggiunge. La confusione regna su tutto, basti pensare alle ultime proposte di Tondo, buttate giù quasi a vanvera in Consiglio regionale lo scorso settembre, poi in parte superate dopo aver costatato l'impossibilità di attuarle per l'incompetenza della Regione. E ora, anche l'idea di riformare gli ERDISU e le ATER si scontra con i problemi che il Pdl e la maggioranza che lo sorregge hanno al loro interno.

Una situazione pasticciata che non prelude a nulla di buono, perché non si comprende la reale idea di riformismo della Regione, delle Autonomie locali, delle Province e degli enti subordinati. L'unica parola magica che pronuncia il presidente Tondo è: nominiamo un commissario, quasi fosse il rimedio universale di tutti i mali. Come è facile comprendere - così ancora Moretton - la gestione commissariale è solo un palliativo per nascondere l'incapacità di Tondo di proporre soluzioni che diano una svolta reale alle richieste di cittadini, amministratori e imprese. Noi, invece, proponiamo proposte di legge concrete e sfidiamo il centrodestra a discuterle lasciando da parte le costose e infinite gestioni commissariali, come quelle delle Comunità montane che dopo più di tre anni dalla loro nomina continuano a esistere.

Nell'edilizia residenziale pubblica urge una riforma dei contenuti e non dei contenitori, ma senza i pasticci della Lega che hanno già causato l'impugnazione di norme inique dinanzi alla Corte costituzionale. Il commissariamento delle ATER creerà immobilismo nell'accesso alle case popolari in un momento in cui le famiglie hanno maggiore bisogno di un sostegno sociale.

Sfidiamo Tondo a discutere sulla proposta di legge che il PD ha già depositato per una riforma condivisa ed efficace degli ERDISU, che eviti di creare disfunzioni e disorganizzazione ai vari portatori d'interesse che ruotano attorno al mondo dell'Università e che riduca gli attuali Consigli di amministrazione, senza togliere rappresentanza al mondo studentesco, pur conseguendo una riduzione dei costi.

Per una buona riforma delle ATER non si può prescindere dalla loro rappresentanza territoriale e da una gestione difficile dei 30.000 alloggi. Basterebbe cancellare gli attuali cinque Consigli di amministrazione e gli altrettanti Collegi dei revisori, sostituendoli con organi monocratici, per risparmiare più di 350.000 euro ogni anno. Si potrebbe pensare a una razionalizzazione dell'attuale rappresentanza territoriale delle ATER per ottenere altri consistenti risparmi.

Purtroppo nulla di tutto ciò Tondo vuol fare - conclude Moretton - perché vuole evitare di presentare una riforma organica al Consiglio regionale preferendo il commissario per prendere tempo, dal momento che nel 2013 si voterà e potrà sempre dire che il commissario sta pensando a come fare una buona riforma. Lavarsi le mani come Ponzio Pilato non è proprio il modo migliore di governare.