UAR/PD: Rosolen e Codega su fotovoltaico in Porto Trieste
(ACON) Trieste, 6 apr - COM/AB - "L'Amministrazione regionale
siede in Comitato portuale tanto oggi, con la presidente Monassi,
quanto negli anni passati con Boniciolli, ma nessuno sa quale sia
stata e quale sia la posizione ufficiale dell'Amministrazione in
merito alle discusse scelte compiute dall'Autorità portuale di
Trieste. Discusse scelte che oggi ricadono sulle spalle delle
aziende giuliane, che rischiano di fallire dopo aver fatto i
lavori per costruire il più grande parco solare d'Europa".
I consiglieri regionali Alessia Rosolen (Un'Altra Regione) e
Franco Codega (Partito Democratico) hanno presentato due
interrogazioni alla Giunta sulle vicende del Porto Nuovo: 90.000
metri quadri di pannelli fotovoltaici realizzati da società in
una catena di scatole cinesi, che consente a una società tedesca
di incassare attraverso una sua controllata italiana i benefici
del Conto Energia GSE. Gli unici che rischiano di pagare il conto
delle scelte scellerate dell'Autorità portuale e della mancanza
di controllo che la stessa ha scelto di esercitare sul business
del fotovoltaico, sono le imprese triestine che aspettano quasi
due milioni e mezzo di euro per i lavori svolti da una società
che - pare - stia per esser messa in liquidazione".
"Spiace constatare l'immobilismo dell'Amministrazione regionale -
sottolineano Rosolen e Codega - che all'interno del Comitato
portuale non tutela imprese artigiane così importanti nel tessuto
sociale cittadino".
Le richieste dei due consiglieri si concentrano proprio sul ruolo
dell'assessore Riccardi, sia nella scelta di affidare senza gara
il lastrico solare dei capannoni presenti nel Punto Franco Nuovo,
sia nel silenzio che sta accompagnando questa fase tesa "a
garantire - sottolinea Alessia Rosolen - alle imprese artigiane
di ottenere i soldi del lavoro svolto per conto di società
titolari di regolare concessione demaniale da parte dell'Autorità
portuale".
I due documenti depositati ieri mirano inoltre alla soluzione
"del contenzioso in atto a fronte di una concessione ventennale -
chiude Franco Codega - che deve essere revocata".