I Comm: audizione assessore Garlatti su Insiel e banda larga (2)
(ACON) Trieste, 11 apr - RC - Dopo le notizie rese
dall'assessore Andrea Garlatti sulla riorganizzazione di Isiel,
le precisazioni del presidente Walter Santarossa e di Sergio
Brischi, sollecitati da Igor Kocijancic (SA-PRC), da Gianfranco
Moretton e Franco Brussa (PD), che avevano lamentato la mancata
presentazione delle linee guida alla I Commissione consiliare, un
certo ritardo nel preparare il Piano industriale, la gestione di
una società lasciata senza amministratore delegato, un futuro non
chiaro per gli oltre 700 dipendenti e poca formazione interna del
personale a scapito di servizi presi in esterni, la scelta di
adottare un regolamento al posto di indire una gara per ottenere
degli utili dalla banda larga.
Insiel non può essere ancora definita un problema. Oggi - hanno
detto Santarossa e Brischi - abbiamo reinserito nel mercato del
lavoro 135 dipendenti; abbiamo fatto un utile netto di circa un
milione di euro; abbiamo garantito il lavoro ordinario, ma al
contempo sviluppato nuovi prodotti (come il Piano regolatore on
line); stiamo eliminando sempre più le esternalizzazioni dei
servizi; abbiamo in atto l'uscita concordata di 50 dipendenti e
l'assunzione di interinali, secondo un Piano di mobilità
concordato con i sindacati, grazie ai quali si sono potute
approvare tanto velocemente le linee guida ad agosto 2011 e
l'accordo integrativo quattro mesi dopo.
Quanto alla banda larga, hanno reso noto che il progetto prevede
1.635 chilometri di linea da fornire entro il 2013 e che ne sono
stati realizzati 188, 477 sono in fase di avanzata realizzazione,
altri sono stati aggiudicati e altri ancora sono in via di
aggiudicazione; restano fuori 277 km. Quanto ai fondi, il 10%
sono soldi dello Stato, il 2,5% dell'Unione europea, il resto
fondi della Regione, che però sarà proprietaria dell'opera. Se
ritardi ci sono stati, sono stati causati da problemi ad esempio
autorizzativi (come ottenere il permesso per l'attraversamento
delle linee ferroviarie). La banda larga sarà innanzitutto
fornita a tutti i Comuni, poi agli ospedali e alle grandi
imprese. Resteranno da raggiungere i singoli cittadini e i
piccoli imprenditori.
Si tratta di un sistema di 144 fibre di cui ne saranno utilizzate
meno di dieci, perciò si è pensato di vendere le altre. Con una
gara si sarebbero allungati i tempi e c'era il rischio del
monopolio da parte del più forte, mentre la volontà della Regione
è che ne possa usufruire il più alto numero di soggetti. Perciò è
stato chiesto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
(Agicom) e al Garante per le concorrenze di mercato se fosse
possibile procedere con un regolamento, cosa che a voce ha già
ottenuto luce verde. Ecco che la Regione si sta muovendo in tal
senso, con la speranza si creino piccole società sul territorio
per gestire ciascuna parte di queste fibre ottiche, e sta
valutando il tariffario.
(fine)