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I Comm: audizione assessore Garlatti su Insiel e banda larga (2)

11.04.2012
14:58
(ACON) Trieste, 11 apr - RC - Dopo le notizie rese dall'assessore Andrea Garlatti sulla riorganizzazione di Isiel, le precisazioni del presidente Walter Santarossa e di Sergio Brischi, sollecitati da Igor Kocijancic (SA-PRC), da Gianfranco Moretton e Franco Brussa (PD), che avevano lamentato la mancata presentazione delle linee guida alla I Commissione consiliare, un certo ritardo nel preparare il Piano industriale, la gestione di una società lasciata senza amministratore delegato, un futuro non chiaro per gli oltre 700 dipendenti e poca formazione interna del personale a scapito di servizi presi in esterni, la scelta di adottare un regolamento al posto di indire una gara per ottenere degli utili dalla banda larga.

Insiel non può essere ancora definita un problema. Oggi - hanno detto Santarossa e Brischi - abbiamo reinserito nel mercato del lavoro 135 dipendenti; abbiamo fatto un utile netto di circa un milione di euro; abbiamo garantito il lavoro ordinario, ma al contempo sviluppato nuovi prodotti (come il Piano regolatore on line); stiamo eliminando sempre più le esternalizzazioni dei servizi; abbiamo in atto l'uscita concordata di 50 dipendenti e l'assunzione di interinali, secondo un Piano di mobilità concordato con i sindacati, grazie ai quali si sono potute approvare tanto velocemente le linee guida ad agosto 2011 e l'accordo integrativo quattro mesi dopo.

Quanto alla banda larga, hanno reso noto che il progetto prevede 1.635 chilometri di linea da fornire entro il 2013 e che ne sono stati realizzati 188, 477 sono in fase di avanzata realizzazione, altri sono stati aggiudicati e altri ancora sono in via di aggiudicazione; restano fuori 277 km. Quanto ai fondi, il 10% sono soldi dello Stato, il 2,5% dell'Unione europea, il resto fondi della Regione, che però sarà proprietaria dell'opera. Se ritardi ci sono stati, sono stati causati da problemi ad esempio autorizzativi (come ottenere il permesso per l'attraversamento delle linee ferroviarie). La banda larga sarà innanzitutto fornita a tutti i Comuni, poi agli ospedali e alle grandi imprese. Resteranno da raggiungere i singoli cittadini e i piccoli imprenditori.

Si tratta di un sistema di 144 fibre di cui ne saranno utilizzate meno di dieci, perciò si è pensato di vendere le altre. Con una gara si sarebbero allungati i tempi e c'era il rischio del monopolio da parte del più forte, mentre la volontà della Regione è che ne possa usufruire il più alto numero di soggetti. Perciò è stato chiesto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agicom) e al Garante per le concorrenze di mercato se fosse possibile procedere con un regolamento, cosa che a voce ha già ottenuto luce verde. Ecco che la Regione si sta muovendo in tal senso, con la speranza si creino piccole società sul territorio per gestire ciascuna parte di queste fibre ottiche, e sta valutando il tariffario.

(fine)