III Comm: illustrati due provvedimenti su previdenza complementare
(ACON) Trieste, 11 apr - MPB - Due provvedimenti all'attenzione
della III Commissione, presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC),
entrambi con lo stesso fine, ovvero l'adeguatezza delle pensioni,
da raggiungere in ambedue i casi con analogo strumento:
l'istituzione di un Fondo apposito, che tutti e due i
provvedimenti hanno previsto con caratteristiche identiche.
Uno è la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri
Alessandro Colautti (Pdl) e Alessia Rosolen (UAR)- che lo ha
illustrato - per promuovere e sostenere il Fondo pensione della
Regione; l'altro è il disegno di legge della Giunta - illustrato
dall'assessore Andrea Garlatti - per l'istituzione del Fondo
territoriale di previdenza complementare.
Garantire l'adeguatezza delle pensioni che è uno dei principi
assunti dall'Ue, in base al quale gli Stati membri devono
garantire ai lavoratori, pubblici e privati, livelli di pensione
che consentano di mantenere il livello di vita anche dopo la
cessazione del rapporto di lavoro. Cosa oggi ancora possibile
mentre con la progressiva applicazione dei sistemi misto e
contributivo ciò in futuro non sarà più assicurata, tenendo anche
conto delle situazioni di precarietà e di intermittenza
occupazionale che si registrano nel mondo del lavoro, con
conseguente discontinuità contributiva.
Entrambi i testi si rifanno - come è stato spiegato - a uno
studio sviluppato dall'università di Udine.
Alessia Rosolen ha ricordato che la proposta, che si pone come
obiettivo la coesione sociale, tiene conto dell'esperienza
legislativa attuata in questo campo da tre Regioni (Veneto,
Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta) rispetto alle quali ci sono
elementi innovativi, mettendo sullo stesso piano i dipendenti del
comparto unico, pubblici e privati, autonomi e liberi
professionisti, individuando percorsi di sostegno per le piccole
e medie imprese. In tutto 6 articoli.
Aspetti che la accomunano ai contenuti del ddl - ha evidenziato
Garlatti sottolineando a sua volta l'indifferibilità, per gli
autonomi, di creare un meccanismo di tutela sociale. A monte, il
lavoro di un Comitato promotore del Fondo - composto da tutte le
parti datoriali pubbliche e private, le organizzazioni sociali e
professionali - il cui Consiglio direttivo, che ha redatto il
testo (composto di 31 articoli), sta già lavorando agli strumenti
attuattivi e regolamentari, per assicurare al Fondo operatività
in tempi brevi.
Garlatti ha anche evidenziato l'impatto economico dello
strumento. Dallo studio di fattibilità condotto dall'Università
di Udine emerge infatti che sul potenziale bacino di aderenti
del Friuli Venezia Giulia, in fase di avvio il numero potrebbe
essere di oltre 30.000 persone con una percentuale del 7%. Il ddl
ipotizza inoltre che chi aderisce possa anche versare al Fondo il
Tfr maturato, cosa che potrebbe già nei primi anni di operatività
raddoppiare le risorse che ad esso affluiscono. È inoltre
prevista la possibilità di attuare forme di assicurazione
volontaria riguardanti la non autosufficienza.
Il disegno di legge tiene anche conto delle indicazioni della
COVIP, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione.
La Commissione ha infine stabilito di adottare come testo base
il disegno di legge e di esaminarlo rapidamente in modo di poter
calendarizzare il provvedimento per la seduta d'Aula di maggio.
(immagini tv)