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III Comm: illustrati due provvedimenti su previdenza complementare

11.04.2012
15:06
(ACON) Trieste, 11 apr - MPB - Due provvedimenti all'attenzione della III Commissione, presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), entrambi con lo stesso fine, ovvero l'adeguatezza delle pensioni, da raggiungere in ambedue i casi con analogo strumento: l'istituzione di un Fondo apposito, che tutti e due i provvedimenti hanno previsto con caratteristiche identiche.

Uno è la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Alessandro Colautti (Pdl) e Alessia Rosolen (UAR)- che lo ha illustrato - per promuovere e sostenere il Fondo pensione della Regione; l'altro è il disegno di legge della Giunta - illustrato dall'assessore Andrea Garlatti - per l'istituzione del Fondo territoriale di previdenza complementare.

Garantire l'adeguatezza delle pensioni che è uno dei principi assunti dall'Ue, in base al quale gli Stati membri devono garantire ai lavoratori, pubblici e privati, livelli di pensione che consentano di mantenere il livello di vita anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro. Cosa oggi ancora possibile mentre con la progressiva applicazione dei sistemi misto e contributivo ciò in futuro non sarà più assicurata, tenendo anche conto delle situazioni di precarietà e di intermittenza occupazionale che si registrano nel mondo del lavoro, con conseguente discontinuità contributiva.

Entrambi i testi si rifanno - come è stato spiegato - a uno studio sviluppato dall'università di Udine. Alessia Rosolen ha ricordato che la proposta, che si pone come obiettivo la coesione sociale, tiene conto dell'esperienza legislativa attuata in questo campo da tre Regioni (Veneto, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta) rispetto alle quali ci sono elementi innovativi, mettendo sullo stesso piano i dipendenti del comparto unico, pubblici e privati, autonomi e liberi professionisti, individuando percorsi di sostegno per le piccole e medie imprese. In tutto 6 articoli.

Aspetti che la accomunano ai contenuti del ddl - ha evidenziato Garlatti sottolineando a sua volta l'indifferibilità, per gli autonomi, di creare un meccanismo di tutela sociale. A monte, il lavoro di un Comitato promotore del Fondo - composto da tutte le parti datoriali pubbliche e private, le organizzazioni sociali e professionali - il cui Consiglio direttivo, che ha redatto il testo (composto di 31 articoli), sta già lavorando agli strumenti attuattivi e regolamentari, per assicurare al Fondo operatività in tempi brevi.

Garlatti ha anche evidenziato l'impatto economico dello strumento. Dallo studio di fattibilità condotto dall'Università di Udine emerge infatti che sul potenziale bacino di aderenti del Friuli Venezia Giulia, in fase di avvio il numero potrebbe essere di oltre 30.000 persone con una percentuale del 7%. Il ddl ipotizza inoltre che chi aderisce possa anche versare al Fondo il Tfr maturato, cosa che potrebbe già nei primi anni di operatività raddoppiare le risorse che ad esso affluiscono. È inoltre prevista la possibilità di attuare forme di assicurazione volontaria riguardanti la non autosufficienza.

Il disegno di legge tiene anche conto delle indicazioni della COVIP, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione.

La Commissione ha infine stabilito di adottare come testo base il disegno di legge e di esaminarlo rapidamente in modo di poter calendarizzare il provvedimento per la seduta d'Aula di maggio.

(immagini tv)