II Comm: audizioni accesso al credito per le imprese (2)
(ACON) Trieste, 16 apr - RC - A parlare alla II Commissione
della questione dell'accesso al credito da parte delle imprese è,
quindi, stata direttamente la loro federazione regionale, che ha
segnalato una effettiva diminuzione della propensione ad
investire, ma anche le richieste, fatte dalle banche, di
sottoscrivere assicurazioni del credito attraverso derivati.
Inoltre, le stese banche che hanno sottoscritto l'accordo di
febbraio 2012 sulle nuove misure da adottare verso le PMI, oggi
sono estremamente riluttanti ad adottarlo.
Altro punto fermo, la tempistica nella risoluzione delle
pratiche: entro tre mesi un'impresa deve poter ottenere un
finanziamento a breve termine. Infine, bisogna ridurre l'onere
fiscale a carico delle imprese: per farlo bisogna ridurre la
spesa pubblica.
Non d'accordo sui dati di ABI anche le finanziarie Finest e
Friulia (ad alcune imprese è stato chiesto il rientro del
prestato - ha fatto sapere), nonché dal Fondo di rotazione Frie,
dal quale si è appreso che non ci sono stati grandi investimenti,
ma sono state aiutate anche le piccole aziende che hanno cercato
di migliorare la propria situazione. Nel 2011, le richieste sono
aumentate del 98% rispetto al 2010 causa le maggiori difficoltà
con le banche. La disponibilità teorica del Frie per il 2012 è
pari a 210 milioni di euro: mancano almeno 100 milioni per
rispondere a tutte le richieste. Trovateceli - hanno detto - e il
problema di molte imprese della regione è risolto.
Da parte dei consiglieri, al termine delle audizioni, alcune
riflessioni:
Enio Agnola (Idv) ha detto che, rispetto al periodo pre-crisi,
bisogna cambiare il sistema di valutazione dell'impresa che
richiede il credito. Paolo Santin (Pdl) ha sostenuto che la
questione della creazione di un Confidi unico va approfondita.
Per Paolo Pupulin PD) si deve rendere noto quante risorse la
Regione è effettivamente in grado di mettere in campo, perché le
domande del primo bimestre 2012 pare stiano già coprendo tutta la
disponibilità. Sandro Della Mea (PD) ha affermato che i Confidi
vanno rafforzati, si può pensare a un sistema di prestiti
partecipativi a loro disposizione, a fronte però di una loro
fusione almeno per comparto provinciale; anche i fondi di
rotazione oggi sono troppi: il Frie potrebbe rappresentarli
tutti. Un rimprovero è giunto da Roberto Antonaz: siete troppo
rassegnati, invece è il momento di battere i pugni sul tavolo -
ha detto ai Confidi e alle imprese il rappresentante di SA-PRC.
Tre i punti per Alessandro Tesolat (UDC): la riduzione della
tempistica delle pratiche amministrative è assolutamente
necessaria e in parte la Regione l'ha già fatta; anche la
riduzione della spesa pubblica è un aspetto che si sta
affrontando; non gli risulta che da parte della Regione i tempi
dei pagamenti siano lunghi.
(fine)