UDC: Tesolat, su accesso al credito chiarire alcune questioni
(ACON) Trieste, 17 apr - COM/AB - L'audizione organizzata dalla
II Commissione Attività produttive sulle difficoltà di accedere
al credito bancario da parte delle imprese suscita perplessità ed
interrogativi.
Lo mette in evidenza il consigliere regionale dell'UDC Alessandro
Tesolat, che aggiunge.
Alla presenza di tutti gli attori del settore è emerso un quadro
difficile e contraddittorio. Difficile perché la crisi è
tutt'altro che passata, contraddittorio perché le imprese, il
mondo della cooperazione, i Confidi hanno indicato tra i problemi
principali che bloccano il nostro sistema produttivo la
difficoltà, che spesso diventa impossibilità, di ricevere
finanziamenti da parte delle banche.
Al contrario, il rappresentante del sistema bancario ha
snocciolato dati che negano l'esistenza del problema. Anzi va
rilevato che diversi interventi sulla stampa di presidenti di
banche locali hanno, in questi mesi, annunciato un aumento degli
impieghi a favore del territorio e delle imprese.
Quindi, da un lato il sistema bancario viene accusato di non
assumersi responsabilità verso il territorio, dall'altro le
banche affermano il contrario.
Assumendo che entrambi i soggetti stiano dicendo la verità,
sorgono alcune domande da presentare alle banche, perché i dati
forniti vanno comunque analizzati e contestualizzati. La prima
domanda riguarda le caratteristiche degli impieghi, ovvero ci si
deve chiedere a quali aziende vadano i finanziamenti delle
banche. Ad esempio qual è il trend delle erogazioni degli ultimi
anni alle piccole e micro imprese, cioè il tessuto produttivo
della nostra Regione? La seconda domanda riguarda il costo dei
finanziamenti concessi: quali sono i guadagni delle banche? È
vero che gli spread sono di 4,5 punti, mentre solo tre anni fa i
punti mediamente erano 2? La terza domanda riguarda l'equilibrio
tra raccolta e impieghi: ovvero quali sono le richieste
accessorie che le banche fanno ai soggetti che chiedono
finanziamenti? È vero che si chiede ad esempio l'apertura di
conti correnti personali o lo spostamento di quelli aziendali,
cioé la costituzione di depositi a latere dei finanziamenti? La
quarta domanda riguarda i progetti di investimento presentati
dalle aziende: è vero che non vengono valutati solo in base alla
loro fattibilità, ma che vengono richieste forti garanzie
personali ai loro presentatori?
Sono poche domande, una risposta permetterebbe di capire con
quali modalità e in che misura il sistema bancario regionale si
stia muovendo a favore del nostro territorio.