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UDC: Tesolat, su accesso al credito chiarire alcune questioni

17.04.2012
15:53
(ACON) Trieste, 17 apr - COM/AB - L'audizione organizzata dalla II Commissione Attività produttive sulle difficoltà di accedere al credito bancario da parte delle imprese suscita perplessità ed interrogativi.

Lo mette in evidenza il consigliere regionale dell'UDC Alessandro Tesolat, che aggiunge.

Alla presenza di tutti gli attori del settore è emerso un quadro difficile e contraddittorio. Difficile perché la crisi è tutt'altro che passata, contraddittorio perché le imprese, il mondo della cooperazione, i Confidi hanno indicato tra i problemi principali che bloccano il nostro sistema produttivo la difficoltà, che spesso diventa impossibilità, di ricevere finanziamenti da parte delle banche.

Al contrario, il rappresentante del sistema bancario ha snocciolato dati che negano l'esistenza del problema. Anzi va rilevato che diversi interventi sulla stampa di presidenti di banche locali hanno, in questi mesi, annunciato un aumento degli impieghi a favore del territorio e delle imprese.

Quindi, da un lato il sistema bancario viene accusato di non assumersi responsabilità verso il territorio, dall'altro le banche affermano il contrario.

Assumendo che entrambi i soggetti stiano dicendo la verità, sorgono alcune domande da presentare alle banche, perché i dati forniti vanno comunque analizzati e contestualizzati. La prima domanda riguarda le caratteristiche degli impieghi, ovvero ci si deve chiedere a quali aziende vadano i finanziamenti delle banche. Ad esempio qual è il trend delle erogazioni degli ultimi anni alle piccole e micro imprese, cioè il tessuto produttivo della nostra Regione? La seconda domanda riguarda il costo dei finanziamenti concessi: quali sono i guadagni delle banche? È vero che gli spread sono di 4,5 punti, mentre solo tre anni fa i punti mediamente erano 2? La terza domanda riguarda l'equilibrio tra raccolta e impieghi: ovvero quali sono le richieste accessorie che le banche fanno ai soggetti che chiedono finanziamenti? È vero che si chiede ad esempio l'apertura di conti correnti personali o lo spostamento di quelli aziendali, cioé la costituzione di depositi a latere dei finanziamenti? La quarta domanda riguarda i progetti di investimento presentati dalle aziende: è vero che non vengono valutati solo in base alla loro fattibilità, ma che vengono richieste forti garanzie personali ai loro presentatori?

Sono poche domande, una risposta permetterebbe di capire con quali modalità e in che misura il sistema bancario regionale si stia muovendo a favore del nostro territorio.