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LN: Piccin, legge taglia burocrazia ferma in Commissione

17.04.2012
16:26
(ACON) Trieste, 17 apr - COM/AB - "Abbiamo presentato una proposta di legge per abbattere i tempi della burocrazia nel settembre 2010. Definisce tempi rapidi e certi per le pratiche, con l'indicazione perentoria della data di inizio e di conclusione del procedimento. Prevede sanzioni per gli uffici che non rispettino le consegne. Delinea indennizzi fino a mille euro per i cittadini, in caso di mancata osservanza dei tempi da parte degli uffici. È una norma completa, esaustiva, preziosa. Però si è incagliata in Commissione. Chi la rallenta? Un consigliere del Pdl".

Mara Piccin, consigliere regionale della Lega Nord, si dice "sorpresa dal blitz del collega del Pdl Roberto Marin, che intende presentare una proposta di legge identica alla nostra. Saremo felici di accogliere eventuali suggerimenti e migliorie, ma non sentiamo proprio il bisogno di discutere due norme praticamente identiche".

Secondo Piccin "forse l'aria di primavera può spingere qualcuno a uscire dal torpore, ma che senso ha appellarsi al taglio della burocrazia, se poi si preparano leggi in fotocopia che ingolfano la macchina amministrativa? Ben vengano ulteriori spunti per approfondire e perfezionare, ma serve la volontà di mettere al più presto in calendario la discussione della proposta di legge".

Piccin ricorda che "la nostra legge fissa dei limiti molto restrittivi per espletare le pratiche, con un termine generale di 30 giorni che può essere prorogato solo in caso di adozione di uno specifico regolamento. La Regione dovrà quindi, con legge o regolamento, confermare o rideterminare, con specifica motivazione, tutti i termini di conclusione dei procedimenti amministrativi superiori ai trenta giorni previsti rispettivamente da leggi o regolamenti regionali",

Fin qui i tempi. E se qualcuno non ottempera ai suoi doveri? "Introduciamo - spiega infine - le responsabilità dirigenziali, che dovranno rispondere per le loro manchevolezze. Ma il cittadino penalizzato percepirà un indennizzo fino a mille euro per il disagio. Così, chi subisce un disservizio viene almeno risarcito".