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PD: Brussa, Val Rosandra, brutta pagina per la Regione

18.04.2012
12:46
(ACON) Trieste, 18 apr - COM/MPB - "Una brutta pagina per la Regione e per la Protezione civile". Così il consigliere regionale del Partito Democratico Franco Brussa ha definito la vicenda dell'operazione "Alvei Puliti" che ha interessato la Val Rosandra, e questo anche dopo la risposta fornita in Consiglio regionale dall'assessore Brandi (che ha risposto in luogo dell'assessore Ciriani assente per malattia), alla sua interrogazione urgente che chiedeva di sapere se quell'intervento fosse stato o meno preceduto e poi validato del Corpo forestale regionale.

"La risposta dell'assessore - evidenzia Brussa - ha glissato sulla domanda posta e si è incentrata esclusivamente sul fatto che l'intervento era stato sollecitato dal Comune di San Dorligo della Valle e ha riguardato, legittimamente, la pulizia della vegetazione infestate all'interno dell'alveo del torrente Rosandra".

Un intervento - ha spiegato l'Assessore - reso necessario e urgente per prevenire eventuali piene che avrebbero messo a repentaglio la sicurezza dei centri abitati di Bagnoli superiore, Bagnoli della Rosandra e la zona artigianale -industriale del Comune di San Dorligo della Valle.

Dal canto suo, Brussa ha contestato i contenuti della risposta, sottolineando come non ci fosse alcuna urgenza per l'intervento, "considerando che la richiesta del Comune è del 31 gennaio e lo stesso è stato effettuato dalla Protezione civile e del 24 e 25 marzo. Del resto, l'operazione, che ha visto impiegati 200 volontari provenienti da 15 comuni della regione, dimostra una programmazione che nulla ha a che fare con l'urgenza".

L'esponente PD ha sottolineato che "gli interventi effettuati hanno riguardato non solo il letto del fiume, ma anche le golene con tagli indiscriminati di alberi, il che, oltre a compromettere la nidificazione di diverse specie di uccelli e la riproduzione di anfibi, ha anche messo in pericolo lo stesso terreno che potrà essere oggetto di eccessiva insolazione e di sgretolamento, a seguito della possibile erosione dell'acqua.

"Come hanno affermato illustri esperti, ci vorranno 20 o 30 anni per ripristinare un sito che - ha ricordato Brussa - anche a causa del passaggio dei camion incaricati di asportare tronchi e ramaglie, ha finito per veder frantumati alcuni gradini in arenaria, intervento realizzato con soldi europei solo tre anni fa.

"Gli unici a non avere colpa in questa vicenda - ha sottolineato il consigliere PD - sono i volontari della Protezione civile, che si sono limitati a eseguire degli ordini.

"Dopo questa vicenda, che ha visto intervenire pubblicamente autorevoli esperti in materia ambientale, paesaggistica e naturalistica, a sottolineare la gravità del fatto, ci saremmo aspettati da Ciriani l'ammissione degli errori commessi e le conseguenti scuse. Non averlo fatto - conclude Brussa - è una colpa che si aggiunge a quelle commesse".