PD: Brussa, Val Rosandra, brutta pagina per la Regione
(ACON) Trieste, 18 apr - COM/MPB - "Una brutta pagina per la
Regione e per la Protezione civile". Così il consigliere
regionale del Partito Democratico Franco Brussa ha definito la
vicenda dell'operazione "Alvei Puliti" che ha interessato la Val
Rosandra, e questo anche dopo la risposta fornita in Consiglio
regionale dall'assessore Brandi (che ha risposto in luogo
dell'assessore Ciriani assente per malattia), alla sua
interrogazione urgente che chiedeva di sapere se quell'intervento
fosse stato o meno preceduto e poi validato del Corpo forestale
regionale.
"La risposta dell'assessore - evidenzia Brussa - ha glissato
sulla domanda posta e si è incentrata esclusivamente sul fatto
che l'intervento era stato sollecitato dal Comune di San Dorligo
della Valle e ha riguardato, legittimamente, la pulizia della
vegetazione infestate all'interno dell'alveo del torrente
Rosandra".
Un intervento - ha spiegato l'Assessore - reso necessario e
urgente per prevenire eventuali piene che avrebbero messo a
repentaglio la sicurezza dei centri abitati di Bagnoli superiore,
Bagnoli della Rosandra e la zona artigianale -industriale del
Comune di San Dorligo della Valle.
Dal canto suo, Brussa ha contestato i contenuti della risposta,
sottolineando come non ci fosse alcuna urgenza per l'intervento,
"considerando che la richiesta del Comune è del 31 gennaio e lo
stesso è stato effettuato dalla Protezione civile e del 24 e 25
marzo. Del resto, l'operazione, che ha visto impiegati 200
volontari provenienti da 15 comuni della regione, dimostra una
programmazione che nulla ha a che fare con l'urgenza".
L'esponente PD ha sottolineato che "gli interventi effettuati
hanno riguardato non solo il letto del fiume, ma anche le golene
con tagli indiscriminati di alberi, il che, oltre a compromettere
la nidificazione di diverse specie di uccelli e la riproduzione
di anfibi, ha anche messo in pericolo lo stesso terreno che potrà
essere oggetto di eccessiva insolazione e di sgretolamento, a
seguito della possibile erosione dell'acqua.
"Come hanno affermato illustri esperti, ci vorranno 20 o 30 anni
per ripristinare un sito che - ha ricordato Brussa - anche a
causa del passaggio dei camion incaricati di asportare tronchi e
ramaglie, ha finito per veder frantumati alcuni gradini in
arenaria, intervento realizzato con soldi europei solo tre anni
fa.
"Gli unici a non avere colpa in questa vicenda - ha sottolineato
il consigliere PD - sono i volontari della Protezione civile, che
si sono limitati a eseguire degli ordini.
"Dopo questa vicenda, che ha visto intervenire pubblicamente
autorevoli esperti in materia ambientale, paesaggistica e
naturalistica, a sottolineare la gravità del fatto, ci saremmo
aspettati da Ciriani l'ammissione degli errori commessi e le
conseguenti scuse. Non averlo fatto - conclude Brussa - è una
colpa che si aggiunge a quelle commesse".