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PD: Lupieri, sanità, riforma Tondo esternalizza e privatizza

19.04.2012
15:06
(ACON) Trieste, 19 apr - COM/MPB - "Il disegno di legge di riordino del Servizio sanitario regionale lo orienta verso il modello lombardo proprio quando la sanità lombarda guarda alla nostra, considerate le grandi problematiche che là si sono create. Infatti la proposta Tondo rischia di uccidere la sanità pubblica aprendo le porte ai privati, con esternalizzazioni sempre più diffuse, con grande ricorso alle privatizzazioni, creando carrozzoni ed accorpamenti, tutte operazioni già rivelatisi demagogiche e non utili ai cittadini".

A dirlo è il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, vicepresidente della III Commissione, competente per i temi della sanità e assistenza.

"Al di là dell'arrivare a un'Azienda sanitaria unica o meno, il problema reale - per Lupieri - è riproporre il modello di sanità firmato Formigoni che ha già dimostrato di non essere in grado di fare salute, con distorsioni che hanno portato anche alla privatizzazione ed esternalizzazione dell'emergenza.

"Nel disegno di legge Tondo - prosegue il consigliere - vi è poi il progetto, neanche tanto larvato, che in Friuli, a Udine e Pordenone, vada costruito il cuore pulsante della salute della regione, concentrando sanità e servizi sociali.

"Con un unico dipartimento regionale di salute mentale - avverte Lupieri - viene poi sferrato un colpo micidiale alla psichiatria triestina e a quel modello di cultura psichiatrica, e non, alla quale Basaglia si era ispirato. E anche in questo campo è prevedibile il ricorso al privato.

"Abbiamo sempre sostenuto come il privato debba partecipare all'attività del pubblico, specie in salute, ma sempre sotto il controllo e il governo del pubblico, e non diventarne parte dominante tanto da partecipare alla programmazione e pianificazione socio-sanitaria regionale.

"Infine - lamenta il consigliere - non si parla, in questo ddl, di percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali strutturati e standardizzati, né di gestione del rischio clinico, né di misurazione delle performance, né di come sarebbe meglio che l'evoluzione verso criteri di maggiore efficacia ed efficienza partissero dall'interno e dal basso, come ha dimostrato l'esperienza di questi anni".