CR: Autorità di bacino, relatore minoranza Brandolin (4)
(ACON) Trieste, 19 apr - RC - La soppressione dell'Autorità di
bacino regionale voluta oggi dalla maggioranza - ha esordito il
relatore di minoranza, Giorgio Brandolin (PD) - ci trova
d'accordo, vista la contrarietà che abbiamo espresso già quando è
stata istituita nel 2002 dal centrodestra governato anche allora
dal presidente Tondo. Già dieci anni fa evidenziavamo, infatti,
la limitata presenza di corsi d'acqua da controllare poiché
Isonzo e Tagliamento sono in capo all'Autorità di bacino dei
fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-Bacchiglione.
I tre firmatari del provvedimento - ha proseguito Brandolin -
chiedono la procedura d'urgenza, ma va ricordato che gli
incarichi, già in scadenza l'8 aprile 2010, sono stati prorogati
per ben tre volte e ora sono scaduti l'8 aprile scorso. Perciò
non si condivide l'atteggiamento di Giunta e maggioranza che sino
ad oggi non hanno fatto nulla per evitare tale situazione. Il
cambio di rotta del presidente Tondo è raffazzonato e
precipitoso, e si rimangia le scelte fatte dieci anni fa.
Inoltre, dove starebbe il risparmio? Non si doveva snellire la
struttura burocratica della Regione? Con questo progetto di
legge, per Brandolin all'opposto la si appesantisce ulteriormente.
Non v'è dubbio che i 20 dipendenti dell'Autorità sono competenti,
ma il fatto che con tutta probabilità siano stati assunti senza
effettuare pubblici concorsi pone il problema di portarli in seno
alla Regione con un percorso privilegiato. Quindi a conti fatti
nessun risparmio, salvo forse il compenso del Commissario, ma un
accentramento ulteriore di funzioni in capo alla direzione
regionale quando già dieci anni fa si suggerì fosse più utile,
invece che costruire scatole nuove, far svolgere alla Provincia
di Udine, nel cui territorio si trovano i pochi corsi d'acqua
interessati, le funzioni che si volevano per l'Autorità.
Da ultimo, l'esponente del PD non vede la norma come una riforma:
è talmente banale - ha detto - che, per rimpolparla, la
maggioranza ha annunciato in Commissione emendamenti che nulla
hanno a che fare con la materia specifica, ma che in qualche modo
rientrano nell'ambito delle questioni di governo dei bacini
idrografici e delle opere idrauliche sui corsi d'acqua regionali,
come la collaborazione con la Regione Veneto in merito agli
interventi idraulici per il Tagliamento, per i quali si auspica
un rapido iter burocratico, ma che non pare opportuno rientrino
nel testo di legge in discussione: bastava fare un accordo di
programma.
E anche da parte del PD è stato preparato un emendamento per dare
tempi certi all'operato del Commissario liquidatore.
(segue)