PD: Lupieri, interventi angioplastica, direttiva disattesa
(ACON) Trieste, 19 apr - COM/AB - All'interrogazione del
consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, che chiedeva la
ripresa degli interventi di angioplastica in corso di CCSVI
all'ospedale di Cattinara a Trieste, come approvato dal Consiglio
regionale lo scorso 21 marzo, la risposta del presidente Tondo,
assessore alla salute, è stata che le disposizioni della
Direzione sanitaria dell'Azienda Ospedali riuniti di Trieste, che
ha di fatto bloccato gli interventi, sono coerenti con la
normativa.
Viene così disattesa da Tondo la petizione presentata da 10.680
cittadini per il ripristino della terapia di rivascolarizzazione
dell'insufficienza venosa cronica cerebrospinale e per la
promozione dell'avvio di centri multidisciplinari per la diagnosi
dei CCSVI nel Friuli Venezia Giulia.
L'assessore De Anna, che ha sostituito in Aula il presidente
Tondo assente per impegni istituzionali, ha aggiunto che riferirà
di come gli atti siano stati disattesi e provvederà a verificare
che sia attuata la volontà del Consiglio regionale, che ha
legiferato affinché venga rispettata l'autonoma e libera scelta
del medico nel trattare le anomalie dell'apparato vascolare.
Una situazione confusa e incerta, alla quale si aggiungono le
assicurazioni di altri esponenti della maggioranza che hanno
testimoniato come il presidente Tondo si sia attivato con il
direttore centrale Cortiula affinché riprendano gli interventi di
angioplastica a Cattinara.
Lupieri, che è vicepresidente della III Commissione Sanità, ha
dichiarato di non sentirsi per nulla rassicurato né dalla Giunta
né dalla maggioranza, per cui verificherà a breve che vengano
ripresi a Cattinara gli interventi per la correzione delle
anomalie venose, altrimenti denuncerà agli organi competenti la
mancata applicazione della normativa approvata in Consiglio
regionale. Qui era infatti prevalsa la necessità di farsi carico
del dramma sociale dei pazienti e abbandonare l'assoluto,
intransigente rigore scientifico e la rigida interpretazione di
norme e articoli, quando deve prevalere una visione umana etica e
solidale per una terapia attesa, a basso rischio, che prima si fa
e meglio è, a basso costo.