PD: Brandolin, inerzia Regione per Cantina produttori Cormons
(ACON) Trieste, 19 apr - COM/AB - Non bastano l'impegno, non
bastano gli investimenti per milioni di euro fatti dai Produttori
di Cormons: l'inerzia della regione mette a rischio una realtà
importante per il nostro territorio come la Cantina produttori di
Cormons.
La denuncia arriva da un'interrogazione del consigliere regionale
del PD Giorgio Brandolin.
Perchè? Perchè il disegno di legge per la cessione dei beni
trasferiti alla Regione con decreto legislativo 10 dicembre 2010,
n. 255, posto all'ordine del giorno dell'Aula a febbraio 2012, da
allora è scomparso dall'agenda di discussioni. La motivazione è
il timore di una possibile procedura di infrazione europea. "Si
stanno svolgendo gli opportuni approfondimenti per evitare che il
testo normativo, così come licenziato dalla II Commissione
consiliare, possa provocare l'avvio di una procedura di
infrazione", è stata la risposta fornita dalla Giunta.
Il disegno di legge è infatti urgente per una struttura come la
Cantina produttori di Cormons, che ha visto oltre 17 milioni di
euro di investimenti da parte dei produttori, a fronte di solo un
1.200.000 euro di fondi statali per la sua realizzazione. Senza
l'approvazione del provvedimento è di fatto impossibile l'accesso
ai fondi di sostegno. E non si tratta di pochi spiccioli: la
disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato per il
settore agricolo, per gli investimenti connessi alla
trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli,
prevede percentuali di sostegno importanti.
Brandolin ricorda che l'impianto è in gestione alla Cantina
produttori di Cormons, ma l'ultima proroga è scaduta il 14
aprile. L'affidamento è a titolo gratuito, ma la Cantina deve
provvedere alla manutenzione, ordinaria e straordinaria.
Migliorie e ampliamenti sarebbero invece a carico dello Stato:
essendo quest'ultimo senza fondi, a provvedervi è stata la stessa
Cantina, preventivamente autorizzata.
"Invece di sostenere queste attività che cosa fa la Giunta? - si
chiede Brandolin. Affermando di temere una possibile procedura
d'infrazione europea, invece di inviare il documento a Bruxelles
per un parere che avrebbe fugato ogni dubbio in pochi mesi, ha
chiesto un parere alla Direzione Finanze e adesso all'Avvocatura,
con il risultato di impantanare la discussione di un
provvedimento così importante per una delle principali realtà
produttive della nostra regione".