Idv: Agnola, riforma sanitaria rischia destino Comunità montane
(ACON) Trieste, 21 apr - COM/AB - "Temiamo un processo
inconcludente e pericoloso come quello della riforma delle
Comunità montane, dove ai commissariamenti sono seguiti oltre due
anni di paralisi, con l'aggravante che qui sono in gioco la
salute e l'assistenza di tutta la popolazione regionale".
Lo afferma Enio Agnola, consigliere regionale Idv e componente
della III Commissione sanità, a proposito della riforma del
sistema sanitario annunciato dal presidente Renzo Tondo.
"Considero politicamente ed eticamente scorretto avviare un
processo di riforma di quello che è il settore di gran lunga più
importante della Regione, per impatto finanziario e sui
cittadini, ben sapendo che non potrà essere portato a termine
entro il mandato di legislatura. La finalità elettorale
dell'iniziativa segue al fallimento politico dei quattro anni già
trascorsi, ben evidenziati dal mai spiegato accantonamento
dell'assessore Kosic, mai sostituito visto che è a tutti evidente
che l'interim del presidente segna solo i tempi di una assenza
istituzionale ben presente in tutti i settori della sanità
regionale".
"Partire dall'Azienda unica - continua Agnola - vuol dire
cominciare a costruire la casa dal tetto, con il solo scopo di
poter affermare di aver tagliato qualche poltrona di qualche
dirigente, che peraltro continuerà a rimanere a busta paga della
Regione, mentre il vero problema è quello, come diciamo da tempo,
di una razionalizzazione dei servizi sanitari e una
ristrutturazione dei servizi socio-assistenziali, che sono il
punto più delicato in quanto riguardano i cittadini più deboli e
che certamente non possono spostarsi per trovare i servizi
migliori".
"Le riforme vere si fanno a inizio legislatura dando a sé stessi,
agli operatori e ai cittadini la possibilità di verificare la
bontà delle scelte che vanno realizzate in un percorso di
consapevolezza e di condivisione costruita nel tempo".
"Quale spirito potrà animare le migliaia di operatori chiamati a
confrontarsi con una bozza di riforma - conclude Agnola - che
vedrà un clima avvelenato dalla contesa elettorale e dalle spinte
territoriali, che impediranno di mettere a punto scelte chiare,
con la certezza di ritrovarsi nella primavera del 2013 di fronte
a una nuova classe politica che avrà il pieno diritto di avere
una propria visione e di applicarla?"