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Idv: Agnola, riforma sanitaria rischia destino Comunità montane

21.04.2012
14:54
(ACON) Trieste, 21 apr - COM/AB - "Temiamo un processo inconcludente e pericoloso come quello della riforma delle Comunità montane, dove ai commissariamenti sono seguiti oltre due anni di paralisi, con l'aggravante che qui sono in gioco la salute e l'assistenza di tutta la popolazione regionale".

Lo afferma Enio Agnola, consigliere regionale Idv e componente della III Commissione sanità, a proposito della riforma del sistema sanitario annunciato dal presidente Renzo Tondo.

"Considero politicamente ed eticamente scorretto avviare un processo di riforma di quello che è il settore di gran lunga più importante della Regione, per impatto finanziario e sui cittadini, ben sapendo che non potrà essere portato a termine entro il mandato di legislatura. La finalità elettorale dell'iniziativa segue al fallimento politico dei quattro anni già trascorsi, ben evidenziati dal mai spiegato accantonamento dell'assessore Kosic, mai sostituito visto che è a tutti evidente che l'interim del presidente segna solo i tempi di una assenza istituzionale ben presente in tutti i settori della sanità regionale".

"Partire dall'Azienda unica - continua Agnola - vuol dire cominciare a costruire la casa dal tetto, con il solo scopo di poter affermare di aver tagliato qualche poltrona di qualche dirigente, che peraltro continuerà a rimanere a busta paga della Regione, mentre il vero problema è quello, come diciamo da tempo, di una razionalizzazione dei servizi sanitari e una ristrutturazione dei servizi socio-assistenziali, che sono il punto più delicato in quanto riguardano i cittadini più deboli e che certamente non possono spostarsi per trovare i servizi migliori".

"Le riforme vere si fanno a inizio legislatura dando a sé stessi, agli operatori e ai cittadini la possibilità di verificare la bontà delle scelte che vanno realizzate in un percorso di consapevolezza e di condivisione costruita nel tempo".

"Quale spirito potrà animare le migliaia di operatori chiamati a confrontarsi con una bozza di riforma - conclude Agnola - che vedrà un clima avvelenato dalla contesa elettorale e dalle spinte territoriali, che impediranno di mettere a punto scelte chiare, con la certezza di ritrovarsi nella primavera del 2013 di fronte a una nuova classe politica che avrà il pieno diritto di avere una propria visione e di applicarla?"