PD: Della Mea, Giunta sottovaluta problema accesso al credito
(ACON) Trieste, 26 apr - COM/AB - L'accesso al credito, e in
particolare la liquidità necessaria alla gestione delle loro
attività, è il problema principale con cui le imprese devono fare
i conti in questo particolare momento di crisi. Un tanto, in
sintesi, è emerso nel corso della recente audizione dei Confidi
in II Commissione consiliare.
Inoltre - mette in evidenza il consigliere regionale del PD
Sandro Della Mea - probabilmente a causa di maggiori insolvenze,
si assiste a una diffusa restrizione del credito da parte delle
banche, anche nei riguardi delle imprese che non vivono
situazioni di crisi, così come si registra una diminuzione degli
investimenti e una significativa mortalità di imprese.
Pertanto, parla a ragion veduta chi denuncia l'inerzia
dell'Amministrazione regionale in merito ai Confidi e la Giunta
regionale, che inspiegabilmente non era rappresentata durante
quell'importante incontro, invece di polemizzare farebbe bene a
porre maggior attenzione sulle difficoltà create dalle
problematiche in questione prima che le conseguenze diventino
irreparabili.
I Confidi, come sostiene anche la Banca d'Italia, sono uno
strumento fondamentale per l'erogazione del credito alle imprese
e per questo la Regione deve rafforzarli e sostenere la loro
patrimonializzazione. Il Gruppo consiliare regionale del PD, già
durante l'approvazione della finanziaria per il 2012, ha proposto
di utilizzare 200 milioni provenienti dai fondi di tesoreria
destinandoli ai fondi di rotazione e ai Consorzi di garanzia e,
anche se la proposta è già stata respinta dalla maggioranza,
verrà ripresentata nel corso della variazione di bilancio per
l'esercizio finanziario 2012.
È in questo modo - conclude Della Mea - che si potrebbero avviare
dei percorsi per giungere alla fusione tra i vari consorzi, con
l'obiettivo di avere in regione non più di quattro consorzi di
garanzia fidi. La Giunta regionale, purtroppo, continua a
sottovalutare la crisi economica e le difficoltà delle imprese,
come già accaduto nel lontano 2008 e l'aspetto peggiore è che non
tiene in alcuna considerazione quando indicato dagli imprenditori
e dai loro rappresentanti.