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PD: Della Mea, Giunta sottovaluta problema accesso al credito

26.04.2012
10:23
(ACON) Trieste, 26 apr - COM/AB - L'accesso al credito, e in particolare la liquidità necessaria alla gestione delle loro attività, è il problema principale con cui le imprese devono fare i conti in questo particolare momento di crisi. Un tanto, in sintesi, è emerso nel corso della recente audizione dei Confidi in II Commissione consiliare.

Inoltre - mette in evidenza il consigliere regionale del PD Sandro Della Mea - probabilmente a causa di maggiori insolvenze, si assiste a una diffusa restrizione del credito da parte delle banche, anche nei riguardi delle imprese che non vivono situazioni di crisi, così come si registra una diminuzione degli investimenti e una significativa mortalità di imprese.

Pertanto, parla a ragion veduta chi denuncia l'inerzia dell'Amministrazione regionale in merito ai Confidi e la Giunta regionale, che inspiegabilmente non era rappresentata durante quell'importante incontro, invece di polemizzare farebbe bene a porre maggior attenzione sulle difficoltà create dalle problematiche in questione prima che le conseguenze diventino irreparabili. I Confidi, come sostiene anche la Banca d'Italia, sono uno strumento fondamentale per l'erogazione del credito alle imprese e per questo la Regione deve rafforzarli e sostenere la loro patrimonializzazione. Il Gruppo consiliare regionale del PD, già durante l'approvazione della finanziaria per il 2012, ha proposto di utilizzare 200 milioni provenienti dai fondi di tesoreria destinandoli ai fondi di rotazione e ai Consorzi di garanzia e, anche se la proposta è già stata respinta dalla maggioranza, verrà ripresentata nel corso della variazione di bilancio per l'esercizio finanziario 2012.

È in questo modo - conclude Della Mea - che si potrebbero avviare dei percorsi per giungere alla fusione tra i vari consorzi, con l'obiettivo di avere in regione non più di quattro consorzi di garanzia fidi. La Giunta regionale, purtroppo, continua a sottovalutare la crisi economica e le difficoltà delle imprese, come già accaduto nel lontano 2008 e l'aspetto peggiore è che non tiene in alcuna considerazione quando indicato dagli imprenditori e dai loro rappresentanti.