Presidente Franz: quanto prima nuova disciplina orari negozi
(ACON) Trieste, 26 apr - COM/AB - "In un momento come
l'attuale, in cui il fronte del NO alla deregulation nel
commercio è sempre più ampio ed eterogeneo accomunando partiti
sia di destra che di sinistra, la Chiesa Cattolica, i sindacati
dei lavoratori e la Confcommercio, la Regione deve dare un
segnale forte, ribadendo la propria competenza esclusiva in
materia, affinché si giunga all'approvazione di una nuova legge
che riaffermi un limite massimo e inderogabile alle aperture
domenicali e festive, valevole per tutti gli esercizi commerciali
indipendentemente da metratura e localizzazione, superando così
anche quelle incertezze interpretative che si sono venute a
creare a seguito di alcune pronunce del TAR".
A dirlo è il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz,
che interviene sulla questione delle aperture domenicali proprio
all'indomani della decisione di molti commercianti della regione
di alzare le serrande anche in occasione della Festa della
Liberazione.
"Il regime di deregulation - aggiunge Franz - che dopo aver
indotto i negozianti a tenere aperto il 25 aprile permetterà loro
di alzare le serrande persino in occasione del primo maggio,
festa simbolo per tutti i lavoratori e grande conquista di
civiltà, sta producendo effetti sui quali è necessario
riflettere. Innanzitutto, a 6 mesi ormai dall'entrata in vigore
del decreto Salva Italia, si può constatare come la
liberalizzazione degli orari e delle giornate di apertura dei
negozi non abbia determinato alcun effetto propulsivo per
l'economia del Paese, dal momento che i consumi delle famiglie
italiane, a causa di salari che sono tra i più bassi dell'Unione
europea e di una imposizione fiscale sempre più soffocante, sono
regrediti addirittura ai livelli di 30 anni fa".
"Conseguentemente, sono numerose le attività commerciali,
soprattutto di dimensioni medio piccole, che si vedono costrette
a chiudere i battenti visto che, dovendosi adeguare alla politica
del sempre aperto pur in mancanza di alcun incremento del volume
di affari, si trovano a sostenere costi fissi di gestione troppo
alti".
"Le cose non vanno di certo meglio sul fronte occupazionale -
puntualizza il presidente del Consiglio regionale - visto che a
fronte del proliferare di nuove forme di precariato, con i
lavoratori che ormai vengono reclutati sistematicamente a
chiamata solo per il week end e spesso senza neppure la
maggiorazione prevista per i giorni festivi, sono migliaia in
Friuli Venezia Giulia i professionisti del commercio che hanno
rassegnato le proprie dimissioni davanti alla prospettiva di
dover trascorrere al lavoro domeniche e festività".
"Gravi implicazioni si verificano anche in ambito socio
familiare, essendo diventato sempre più difficile per gli addetti
del settore, che in regione sono costituiti per ben l'80% da
donne, riuscire a conciliare i tempi del lavoro con quelli da
dedicare alla famiglia: e questo è ancor più grave in una regione
come la nostra, che già oggi fa registrare un tasso di natalità
tra i più bassi del Paese".
"È quindi urgente che le forze politiche regionali raggiungano un
accordo - conclude Franz - che permetta di giungere in tempi
brevi a una nuova disciplina degli orari dei negozi, perché la
totale assenza di regole non giova a nessuno".