PD: Brussa, stato di calamità naturale per pesca Marano e Grado
(ACON) Trieste, 26 apr - COM/AB - Intervenire urgentemente per
chiedere lo stato di calamità naturale anche a favore dei
pescatori a strascico operanti nella laguna di Grado e Marano e
predisporre un piano di gestione della pesca, in analogia a
quanto già fatto dalle Regioni Toscana e Liguria, per limitare i
vincoli previsti dalle normative europee che rischiano di
penalizzare in modo particolare i pescatori del Friuli Venezia
Giulia, è quanto chiede il consigliere regionale del PD Franco
Brussa con un interpellanza al presidente della Regione.
Le eccezionali condizioni di freddo - ricorda l'esponente del
Partito Democratico - registratesi fra fine gennaio e metà
febbraio che, specialmente nelle zone costiere della laguna di
Grado e Marano, hanno determinato eccezionali abbassamenti delle
temperature e conseguenti intense ghiacciate che hanno
comportato, tra l'altro, la moria di migliaia di specie ittiche,
sia di taglia commerciale, sia di quelle in accrescimento.
Opportunamente la Regione ha inviato, ai primi di marzo, al
ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, la
richiesta di dichiarazione di calamità naturale per l'attivazione
del fondo di solidarietà nazionale della pesca e
dell'acquacoltura, ma nel fare ciò però - denuncia Brussa - si è
incorsi nell'errore di ricomprendere solo una lista di aziende
esercitanti esclusivamente la vallicoltura e non già quella della
pesca.
Le conseguenze di quegli eventi metereologici - sottolinea
l'esponente PD - continuano per altro a pesare ancora oggi
sull'attività dei pescatori, in particolari di quelli a strascico
operati a Grado e a Marano. Un'attività, questa, che rischia
davvero il collasso.
Da qui l'azione di Brussa nei confronti di Tondo, al quale ha
anche rivolto la richiesta di promuovere una conferenza sulle
prospettive della pesca in regione, in considerazione del
continuo ripetersi di varie situazioni che ne mettono a
repentaglio l'attività.