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PD: Brussa, stato di calamità naturale per pesca Marano e Grado

26.04.2012
16:38
(ACON) Trieste, 26 apr - COM/AB - Intervenire urgentemente per chiedere lo stato di calamità naturale anche a favore dei pescatori a strascico operanti nella laguna di Grado e Marano e predisporre un piano di gestione della pesca, in analogia a quanto già fatto dalle Regioni Toscana e Liguria, per limitare i vincoli previsti dalle normative europee che rischiano di penalizzare in modo particolare i pescatori del Friuli Venezia Giulia, è quanto chiede il consigliere regionale del PD Franco Brussa con un interpellanza al presidente della Regione.

Le eccezionali condizioni di freddo - ricorda l'esponente del Partito Democratico - registratesi fra fine gennaio e metà febbraio che, specialmente nelle zone costiere della laguna di Grado e Marano, hanno determinato eccezionali abbassamenti delle temperature e conseguenti intense ghiacciate che hanno comportato, tra l'altro, la moria di migliaia di specie ittiche, sia di taglia commerciale, sia di quelle in accrescimento.

Opportunamente la Regione ha inviato, ai primi di marzo, al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, la richiesta di dichiarazione di calamità naturale per l'attivazione del fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell'acquacoltura, ma nel fare ciò però - denuncia Brussa - si è incorsi nell'errore di ricomprendere solo una lista di aziende esercitanti esclusivamente la vallicoltura e non già quella della pesca.

Le conseguenze di quegli eventi metereologici - sottolinea l'esponente PD - continuano per altro a pesare ancora oggi sull'attività dei pescatori, in particolari di quelli a strascico operati a Grado e a Marano. Un'attività, questa, che rischia davvero il collasso.

Da qui l'azione di Brussa nei confronti di Tondo, al quale ha anche rivolto la richiesta di promuovere una conferenza sulle prospettive della pesca in regione, in considerazione del continuo ripetersi di varie situazioni che ne mettono a repentaglio l'attività.