PD: Brussa, di amianto si muore ancora ma la Giunta è ancora ferma
(ACON) Trieste, 2 mag - COM/AB - Un anno fa il Consiglio
regionale, a larga maggioranza, aveva approvato una mozione per
la modifica della legge 22/2001 sull'amianto e il rafforzamento e
potenziamento delle funzioni svolte in questo campo dall'Azienda
2 Isontina.
Purtroppo a oggi nulla è stato fatto.
È quanto denuncia il consigliere regionale del Partito
Democratico Franco Brussa, primo firmatario di quella mozione.
È un ritardo colpevole e ingiustificabile - sottolinea
l'esponente PD - anche alla luce dei continui e numerosi casi di
morte per amianto che si sono succeduti in questi mesi. Non aver
aggiornato la legge e soprattutto non aver di fatto costituito il
"Centro per la ricerca, la sorveglianza e la prevenzioni dei
rischi da amianto" sta privando centinaia di cittadini e i loro
familiari di un punto di riferimento su come affrontare la
malattia e su tutto ciò che a essa è correlato.
Questo fatto poi - sostiene Brussa - ha messo l'Azienda per i
servizi sanitari 2 Isontina nell'impossibilità di dar corso alle
azioni programmate in questo campo e nello stesso tempo a veder
non concretizzati alcuni progetti, anche di valenza europea,
elaborati al proposito.
A giudizio dell'esponente PD c'è dunque una grave responsabilità
della Giunta regionale, che non ha attuato quanto invece
obbligata a fare da un preciso voto del Consiglio regionale e
questo fatto stride ancora maggiormente - afferma Brussa - nella
considerazione che è lo stesso Renzo Tondo, presidente della
Regione, ad aver assunto da ormai sei mesi la delega della sanità.
Di amianto si continua a morire - evidenzia Brussa - eppure Tondo
fa finta che il problema non esista.
L'augurio che l'esponente PD si fa è quello che ci sia, a partire
dai prossimi giorni e dalle prossime settimane, una mobilitazione
delle istituzioni e dell'associazionismo per rivendicare, con
dignità, una risposta seria e di alto profilo al tema
dell'amianto. È il solo modo - conclude - per dare almeno un
minimo di solidarietà e un senso di partecipazione a chi oggi
vede, con poca speranza, il proprio futuro.