Idv: Agnola, con la Danieli va avviato un rapporto costruttivo
(ACON) Trieste, 4 mag - COM/AB - Il consigliere regionale
dell'Italia dei Valori Enio Agnola interviene sulla questione del
nuovo stabilimento produttivo della Danieli, dopo che
sull'argomento aveva già interrogato l'assessore alle attività
produttive Seganti sollecitando iniziative da parte della Regione
e promuovendo, in qualità di vicepresidente della II Commissione
consiliare, l'avvio di un costante rapporto con l'azienda
friulana affinché l'occasione del nuovo stabilimento diventasse
un'esperienza virtuosa sul cui felice esito possa prendere spunto
l'intero sistema economico regionale.
"Esprimo soddisfazione - ha dichiarato Agnola - nel vedere che il
complesso aziendale della Danieli offre alla Regione la
possibilità di misurarsi in una sfida fondamentale, che è quella
di creare le condizioni affinché si insedi in Friuli un'attività
di produzione di alto livello tecnologico in grado di valorizzare
le professionalità presenti nella nostra Regione e la. Va accolta
l'esigenza espressa dall'azienda di essere dotata delle risorse
energetiche necessarie a sviluppare questa attività. Sono sicuro
che si possano ottemperare le esigenze di questa e di altre
aziende con quella di una rete elettrodottistica compatibile con
l'ambiente".
"Creare oggi un conflitto tra esigenze del mondo produttivo e
salvaguardia dell'ambiente - ha spiegato Agnola - è un elemento
della vecchia politica dove si rifugia una classe dirigente più
orientata al non fare che a costruire le condizioni fondamentali
per la sopravvivenza economica della nostra regione e alla
creazione di tanti nuovi posti di lavoro. È inoltre necessario
iniziare immediatamente un lavoro profondo, che deve avere come
obiettivo non solo le industrie Danieli, ma tutto il tessuto
produttivo della nostra Regione, fatto di iniziative concrete sul
fronte dell'istruzione e della formazione professionale, per
dotare queste realtà delle maestranze necessarie. Vanno anche
eliminate le barriere burocratiche che penalizzano gli
imprenditori pronti a investire ma che spesso in passato, proprio
a causa di esse, sono stati costretti a rivolgere le loro
iniziative altrove".