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IV Comm: Rapporto sullo stato dell'ambiente 2012 (2)

09.05.2012
13:35
(ACON) Trieste, 9 mag - "Rapporto sullo stato dell'ambiente 2012: tematiche ambientali in primo piano nel Friuli Venezia Giulia" - parte seconda:

QUALITÀ DELLE ACQUE SANITARIE L'inquinamento da legionella delle acque degli impianti collettivi di condizionamento dell'aria e delle piscine è in incremento. L'attività di controllo sta cercando di prevenire la diffusione delle malattie correlate.

QUALITÀ DEL SUOLO E RADON La bassa pianura della regione è stata identificata come un'area a rischio di compattazione, in cui si possono presentare ridotte funzioni ecologiche. L'Arpa FVG ha mappato l'intero territorio regionale a rischio radon, il gas naturale proveniente da alcuni suoli e che può causare un tipo di tumore polmonare quando l'isolamento termico della casa impedisce la sua dispersione.

SORGENTI ORFANE E RADIONUCLIDI NEI RIFIUTI Un elevato impegno da parte di Arpa FVG è rappresentato dai controlli sulla presenza di materiali radioattivi nei rifiuti ferrosi destinati al recupero, nonché nelle sorgenti non sigillate utilizzate per scopi diagnostici e terapeutici. Tali sorgenti non costituiscono, per il momento, un pericolo per l'ambiente o la salute dell'uomo.

CAMPI ELETTROMAGNETICI L'introduzione del digitale terrestre li ha fatti aumentare. Dopo l'allarme diffuso a livello internazionale sui possibili effetti cancerogeni del telefonino, è indispensabile sensibilizzare la popolazione alla diminuzione del suo utilizzo soprattutto durante l'infanzia e l'adolescenza.

RUMORE I Comuni del Friuli Venezia Giulia hanno iniziato a elaborare Piani di classificazione acustica per mitigare gli impianti del rumore, soprattutto lungo gli assi viari di elevato scorrimento o in prossimità di aree industriali.

SOSTANZE PERICOLOSE Non si rilevano superamenti degli standard di qualità ambientale per le acque superficiali, nonostante la presenza significativa di sostanze pericolose nei sedimenti. Residui di farmaci nelle acque di scarico degli impianti di depurazione, invece, pongono il problema di adeguare gli impianti stessi.

RISCHI INDUSTRIALI Il rischio industriale viene mitigato da norme di settore che permettono di affidare i controlli delle prestazioni ambientali e di sicurezza direttamente ai gestori delle aziende.

PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA Il ricorso all'uso di fonti rinnovabili sovvenzionate comporta dei potenziali impatti ambientali. Fra questi, l'alterazione dei corsi d'acqua a causa delle derivazioni idroelettriche e il degrado della risorsa idrica dovuto all'aumento dei composti azotati utilizzati nella coltivazione del mais per la produzione di biomasse.

GESTIONE DEI RIFIUTI Considerando i dati del 2010, in Friuli Venezia Giulia sono state prodotte 3 tonnellate all'anno di rifiuti per ogni abitante (la metà della media europea), 482 chilogrammi di rifiuti urbani (inferiore alla media del Nord Italia, che è di 541 Kg/abitante) per un totale di 596.000 tonnellate. Il 52% è stato raccolto in modo differenziato grazie all'aumento di tale raccolta nelle province di Pordenone e Udine, sebbene sia diminuita nel Goriziano e resta stabile nel Triestino. Infatti 78 Comuni su 218 non raggiungono ancora l'obiettivo fissato nel 2008 del 45% di raccolta differenziata. Quanto ai rifiuti speciali, i dati sono del 2009, quando sono state prodotte 1.863.000 tonnellate di questi rifiuti (di cui quasi il 12% pericolosi) e circa 1.560.000 tonnellate di rifiuti provenienti dall'attività edile. Il 33% dei rifiuti è esportata all'estero: Cina, Austria, Pakistan, Slovenia, Germania. La crescente produzione di rifiuti di prodotti elettrici ed elettronici rappresenta la nuova sfida.

SUOLO Il consumo di suolo, in Friuli Venezia Giulia, registra un valore molto elevato, ponendo la regione ai vertici nazionali. Tutti i suoli del Friuli Centrale sono vulnerati da prodotti fitosanitari e da nitrati di origine agricola. Alcuni suoli locali sono inquinati da attività industriali. La maggior parte dei suoli di pianura presenta elevati rischi di diminuzione delle funzioni ecologiche, dovute a compattazione causata da un incremento delle sforzo delle macchine agricole.

(fine) RC