Pens: Ferone, mozione su assegni familiari
(ACON) Trieste, 9 mag - COM/AB - Un intervento nei confronti
dell'Inps affinché riconosca il diritto agli assegni familiari
anche alle vedove e ai vedovi dei lavoratori autonomi, se
riconosciuti totalmente inabili a proficuo lavoro, è l'impegno
alla Giunta contenuto in una mozione presentata dal consigliere
regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone.
Gli assegni familiari - ricorda Ferone - sono una prestazione a
sostegno delle famiglie di alcune categorie di lavoratori il cui
nucleo familiare abbia un reddito complessivo al di sotto dei
limiti stabiliti annualmente dalla legge. La legge istitutiva ha
introdotto il diritto a tali assegni per sostenere economicamente
i nuclei familiari al di sotto di un certo limite di reddito e in
relazione alla presenza di familiari a carico o minori o inabili.
La normativa ha poi distinto nel tempo la categoria dei
lavoratori dipendenti, prevedendo per gli stessi il nuovo
"assegno per il nucleo familiare".
Tale ultima normativa che ha istituito gli ANF (assegni nucleo
familiare), per i lavoratori dipendenti e i titolari di pensione
del relativo fondo pensionistico, in luogo degli assegni
familiari, recita: "il nucleo familiare può essere composto di
una sola persona qualora la stessa sia titolare di pensione ai
superstiti da lavoro dipendente ed abbia un'età inferiore a 18
anni compiuti ovvero si trovi, a causa di infermità o difetto
fisico o mentale, nell'assoluta e permanente impossibilità di
dedicarsi ad un proficuo lavoro".
L'Inps - fa presente Ferone - aveva interpretato il dettato
normativo in modo restrittivo escludendo il coniuge superstite,
in assenza di figli contitolari della pensione ai superstiti. Ciò
aveva esposto l'Istituto previdenziale a un contenzioso di massa
che lo aveva visto perdente. La disputa veniva infatti risolta
dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 7668 del 1996, nella
quale si afferma che l'assegno per il nucleo familiare "spetta,
ai sensi dell'art.2, comma 8 della L. 153/88, anche nel caso in
cui il nucleo familiare sia composto da una sola persona, al
coniuge superstite titolare di pensione per i superstiti ed
affetto da infermità o difetti fisici tali da determinare
l'assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo
lavoro".
Tale conclusione si fonda sulla considerazione che l'espressione
"nucleo composto da una sola persona" è astrattamente riferibile
a ciascuno dei componenti la famiglia, pertanto la persona che
costituisce nucleo da sola può essere non solo l'orfano, ma anche
il coniuge superstite, se inabile. L'Inps con circolare n. 98/98,
nel prenderne atto dell'orientamento della Corte, impartiva
conformi istruzioni operative alle sedi, disponendo di accogliere
le domande in presenza dei presupposti richiamati.
Rimane invece a oggi priva della stessa tutela la vedova o il
vedovo, totalmente inabile, del lavoratore autonomo, a cui non è
stata estesa dall'Inps tale interpretazione e quindi il diritto
agli assegni familiari. La conseguenza è una evidente disparità
di trattamento, per cui due persone entrambe vedove e totalmente
inabili, si vedono riconosciuto o meno il diritto agli assegni
familiari a seconda che il coniuge
deceduto fosse lavoratore dipendente o autonomo.
Si tratta di somme assolutamente esigue - conclude Ferone -
infatti per il 2012 l'importo mensile dell'assegno familiare
spettante ai pensionati appartenenti alla categoria dei
lavoratori autonomi, è di 10,21 euro per ogni persona a carico.