PD: Codega, welfare regionale incostituzionale
(ACON) Trieste, 10 mag - COM/RC - Il welfare regionale è ora in
regola con le norme dell'Unione europea, ma non con il dettato
della nostra Costituzione. Questa la situazione secondo il punto
di vista del Gruppo del PD in Consiglio regionale e secondo la
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ad affermarlo in una nota,
Franco Codega.
La questione - fa sapere l'esponente di opposizione - è stata
discussa in III Commissione in occasione dell'approvazione della
Relazione sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale
2011 alla normativa comunitaria. Nella relazione si afferma come,
con la legge regionale n. 16 del 2011, siano stati modificati i
requisiti di residenza per l'accesso al sistema dei servizi di
assistenza sociale, rendendoli compatibili con le direttive
europee.
Il che è vero - sostiene Codega - però le stesse norme non sono
ancora compatibili con i principi basilari della nostra
Costituzione. Il 27 gennaio scorso, infatti, la presidenza del
Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge in oggetto perchè
questa, subordinando l'attribuzione delle prestazioni sociali al
requisito di due anni di residenza sul territorio regionale e di
5 su quello nazionale per gli extracomunitari, comporta
l'esclusione di intere categorie.
Ciò è contro il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3
della Costituzione. L'assessore Roberto Molinaro - incalza il
consigliere del PD - insiste sulla specialità della nostra
Regione e sulla sua possibilità di legiferare in autonomia, in
nome della competenza residuale in materia di servizi sociali
riconosciuta alle Regioni dall'articolo 117 sempre della
Costituzione. Ma così non è. La Corte costituzionale gli ha già
dato torto su questo punto, quando si è pronunciata nella materia
in occasione delle sentenze precedentemente emanate.
Ed è proprio riprovevole constatare che andiamo a invocare
l'autonomia della nostra Regione per contraddire non un articolo
qualsiasi, ma uno dei capisaldi della nostra Costituzione,
l'articolo 3 sull'uguaglianza dei cittadini. Vorremmo vedere
invocata la nostra autonomia - è la chiosa di Codega - per
intenti un po' più nobili.