News


Convegno servizio idrico integrato: intervento Colautti (3)

14.05.2012
15:42
(ACON) Udine, 14 mag - MPB - Per il presidente della IV Commissione consiliare Alessandro Colautti (Pdl), che ha concluso i lavori dopo gli interventi dei rappresentanti dei 5 ATO (Lemene, Occidentale, Centrale, Goriziano e Triestino) e il dibattito, il convegno sul sistema idrico integrato del Friuli Venezia Giulia ha offerto uno spaccato importante della realtà d'Ambito e del sofferto percorso che ha portato la Regione a legiferare nel 2005, ma anche di quante difficoltà si incontrino nell'affrontare argomenti come questo, in cui si combinano politiche industriali, ambientali, di investimenti, di salute e qualità della vita, ma anche sistema spa e gestione pubblica, in una materia nella quale la Regione è concorrente.

In assenza di un riferimento nazionale, caleidoscopico è il quadro delle iniziative assunte dalle diverse Regioni.Un errore, per Colautti, lo scontro ideologico tra pubblico e privato nella gestione acqua mentre è fondamentale avere anche da noi una autorità unica, con un ruolo regolatore delle tariffe, che eviti il rischio di una anarchia gestionale. Se il referendum ha abrogato la remunerazione del capitale resta il tema dei servizi di pubblica utilità e la necessità di un nuovo modello tariffario, da concertare - ha aggiunto il consigliere regionale ricordando che per le politiche degli ATO, per dare forma agli investimenti senza intervenire sulle tariffe, sono stati previsti 100 milioni di euro (5 per 20 anni). La tariffa non può essere autosufficente, nè il sistema integrato può continuare a scaricare costi sulla fiscalità generale in una Regione che gestisce in autonomia trasferimenti a enti locali, sanità e trasporto pubblico locale - è l'analisi di Colautti secondo il quale, in un momento in cui il modello di sviluppo regionale deve essere rivisto, l'acqua - petrolio blu - può diventare eccellenza anche con i sistemi in house.

Risposte complesse possono creare ricadute economiche, e sul versante industriale e sociale, ha aggiunto Colautti ricordando che il provvedimento che riscrive la legge 13 del 2005, varato dalla Regione otto mesi fa, arrivato al Consiglio delle Autonomie lì si è incagliato sul nodo del ruolo delle Province e su quello centrale dei Comuni proprietari delle reti idriche.

Mentre si parla di revisione della spesa, per evitare aumenti dei costi, occorre necessariamente una leale collaborazione fra enti e che i soggetti istituzionali dialoghino e trovino sinergie per arrivare entro l'estate a dare via libera al disegno di legge, è stata la conclusione di Colautti.

(fine)