Pens: Ferone analizza risultanze convegno su gioco sd'azzardo
(ACON) Trieste, 15 mag - COM/AB - Al convegno sul tema "Gioco
d'azzardo, un dramma per troppi", organizzato a Udine dal
consigliere regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, lo
stesso Ferone ha sottolineato che "è importante la prevenzione
per contrastare il fenomeno della dipendenza da gioco d'azzardo,
come pure è importante che le strutture sanitarie regionali siano
più attente a questa problematica".
"In troppi - ha aggiunto - pensano di risolvere i problemi della
vita con un colpo di fortuna, ed è proprio nei momenti in cui la
crisi è peggiore che in tanti vengono presi dal demone del gioco
d'azzardo e molte famiglie vanno alla rovina proprio a causa di
questo demone che si instilla nelle menti di tanti, troppe volte
nelle persone più deboli, facile preda della smania di vincere
ma, purtroppo, nella quasi totalità dei casi, si ritroveranno più
poveri di prima e con ancora più problemi".
"Ormai il gioco d'azzardo è ovunque e - a giudizio di Ferone -
bene fanno molti Comuni a voler bloccare questo fenomeno che
sembra oramai fuori controllo. In tantissimi bar e nelle sale
gioco vi sono slot machine frequentatissime e questo
indubbiamente è un fatto estremamente negativo, che andrebbe
quantomeno limitato e meglio regolamentato, perché sono proprio
tanti i giovani che vengono calamitati da queste macchinette. E
vi sono anche tanti anziani, soprattutto pensionati, presi dalla
smania del gioco, che, appena ritirata la pensione, corrono per
soddisfare un'esasperata voglia di gioco e questo proprio
nell'ottica di vincere, uscire dalla miseria e dall'incertezza
economica".
"Quella sottile linea rossa che divide il passatempo momentaneo
dal gioco d'azzardo, se superata, diventa una vera e propria
patologia che necessita delle opportune cure. Le nuove
tecnologie, lo sviluppo di Internet, la presenza sul territorio
di molti punti gioco di vario tipo, la pubblicità che viene fatta
per promuovere alcuni tipi di gioco, apparentemente innocui - ha
proseguito Ferone - attirano sempre di più giovani e anziani: un
fenomeno spiegabile solo con la crisi sociale in atto e con la
perdita dei punti di riferimento, con lo sgretolamento delle
famiglie, l'assenza di sicurezze economiche e affettive che
possono portare, in molti casi, a ricercare nel gioco sia una
forma di compagnia che una speranza di sicurezza economica."
Il consigliere regionale Roberto Asquini, nel suo intervento ha
quindi sottolineato la necessità di creare una rete di assistenza
per le vittime, sul modello di quanto si sta realizzando per
contrastare la dipendenza psicologica.
Antonio De Lieto, anche nella sua qualità di Segretario generale
del Sindacato comparto sicurezza e difesa, si è soffermato sul
giro d'affari che ruota attorno al gioco d'azzardo, che vale
circa 60 miliardi di euro l'anno: una vera e propria enormità.
"L'aumento di tale tipologia di gioco è stato costante negli
anni, sino a diventare una sorta di impresa, dove non è difficile
individuare la presenza malavitosa, anche a causa di una carente
legislazione in materia. Non è fuori luogo affermare - ha
sottolineato De Lieto - che l'azzardo ha portato pochi vantaggi
economici alle casse dello Stato, ma ha rappresentato una manna
per le organizzazioni criminali.
Abbiamo il triste primato europeo - ha concluso De Lieto - per
volume di giocate, e a farla da padrone in questa poco piacevole
classifica sono proprio le slot machine e questo dovrebbe
quantomeno far riflettere. Certo, nel settore operano tanti che
si attengono a regole e che nulla hanno a che fare con la
malavita, ma il pericolo della criminalità è reale e va
contrastato, come pure va contrastata qualsiasi forma di gioco
d'azzardo".
La sociologa e criminologa Elisa Visconti ha affrontato il
problema delle difficoltà economiche, della mancanza di lavoro o
della perdita di quello che era ritenuto un posto sicuro, dello
sfascio del sistema famiglia, che possono portare le persone
caratterialmente fragili a riversare nel gioco sogni e speranze.
"Purtroppo lo scontro con la realtà, ossia che con il gioco, dove
non si cambia vita né si diventa ricchi, porta il soggetto
dipendente in un tunnel ancora più profondo, ma la cura esiste -
ha commentato Elisa Visconti - basta impegnarsi in un percorso di
analisi e trovare in sé stessi la volontà di uscirne".
Livia De Poli (UILA) e Tobias Fior (Alleanza Italiana) hanno
evidenziato le nefaste conseguenze della dipendenza da gioco,
ponendo in evidenza il grave danno sociale e l'accentuarsi della
disgregazione familiare causate proprio dallo smodato ricorso al
gioco e dalle continue perdite, anche di rilevanti somme, che
hanno distrutto il patrimonio di tante famiglie.