Comitato di controllo: esame attuazione legge liste di attesa
(ACON) Trieste, 17 mag - MPB - Il contenimento dei tempi
d'attesa delle prestazioni sanitarie all'attenzione del Comitato
per la legislazione, il controllo e la valutazione, presieduto da
Giorgio Baiutti (PD), che ha esaminato - presente il presidente
della Regione Renzo Tondo - la I e la II relazione annuale sullo
stato di attuazione della legge 7 del 2009.
Il Comitato alla fine ha deciso di rimettere i risultati del
lavoro svolto alla III Commissione e in quella sede relatore sarà
il consigliere Stefano Pustetto (SA-SEL).
Il fenomeno delle liste d'attesa - è stato sottolineato -
rappresenta un punto critico comune a tutti i sistemi sanitari.
Sul versante del risultato atteso del cntenimento/riduzione dei
tempi di attesa,idati disponibili evidenziano che i tempi medi a
livello regionale registrano alcuni miglioramenti e qualche
peggioramento che nella maggior parte dei casi presenta però
valori entro la soglia dei tempi massimi, per criticità
localizzate.
Rispetto al campione di dati analizzato - poco più di 1400
osservazioni - i valori fuori standard del triennio 2009-2011
evidenziano il 12% per il primo anno, il 10% per il 2010 e il 17%
per l'anno scorso. Dati, comunque, da prendere con cautela per la
ristrettezza del campione, e che proprio per questo non possono
essere generalizzati né assunti come descrittivi della situazione
reale. Mettono però in evidenza l'importanza di perfezionare il
monitoraggio, l'appropriatezza prescrittiva e la
responsabilizzazione del cittadino.
In merito il presidente della Giunta Tondo, nella sua veste di
assessore alla sanità, ha evidenziato la domanda di assistenza in
costante crescita, in parte anche inappropriata, sottolineando la
necessità di ulteriore tempo per una verifica definitiva. E se in
tempo di decremento delle risorse è fondamentale utilizzare la
diagnostica ospedaliera in maniera appropriata, per Tondo gli
elementi emersi dall'analisi devono essere utilizzati dalla
direzione Sanità per definire percorsi più coerenti, con
attenzione anche alla dimensione culturale sottesa.
Da parte della direzione l'impegno a migliorare i meccanismi di
monitoraggio e di rappresentazione tecnica con l'elaborazione di
un modello più efficiente de efficace dell'attuale, in grado di
evitare i potenziali fenomeni di distorsione dei dati e di
offrire una lettura più approfondita capace di cogliere anche gli
aspetti valoriali, monitorando situazioni dinamiche, nelle quali
le patologie solitamente hanno andamenti costanti e la domanda no.
Sullo sfondo il dato dei consumi sanitari passato in Friuli
Venezia Giulia in dieci anni da 13 a 17 milioni di prestazioni.
Il 30% di esse non è corretto.
Occorre inoltre lavorare non solo con i criteri di priorità ma
anche su percorsi diagnostici-terapeutici perchè ci sia coerenza
anche temporale tra l'esame e il pronunciamento della diagnosi.
Osservazioni sono state formulate da alcuni consiglieri.
Giudizio negativo da Sergio Lupieri (PD) sul governo della sanità
e sull'incapacità di gestire i tempi senza penalizzare i
cittadini.
Antonio Pedicini (Pdl), sottolineando che la lista d'attesa in un
certo senso è il biglietto da visita della sanità, ha evidenziato
che nella sostanza la legge non ha prodotto l'effetto sperato e
che da parte della direzione regionale vanno messi in campo
strumenti adeguati a comprimere le discrasie che i dati
evidenziano anche se non dicono la realtà.
Forse a prevalere è stato l'adempimento dell'obbligo di legge
rispetto all'efficacia, ha osservato Franco Codega (PD), mentre
per Stefano Pustetto (SA-SEL) la legge ha cercato i risolvere in
maniera semplicistica una cosa complessa: è mancata l'analisi
preventiva delle criticità, ha sottolineato ricordando anche
l'importanza di una formazione culturale.
(immagini tv)