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PD: Codega, riforma sanità condivisa e non calata dall'alto

20.05.2012
11:07
(ACON) Trieste, 20 mag - COM/AB - Basta improvvisazione e approssimazione. Della proposta di riforma della sanità regionale presentata dal presidente Tondo, prima ancora di entrare nel merito contestiamo la procedura con la quale si intende farla passare.

Ad affermarlo è il consigliere regionale del PD Franco Codega, che aggiunge.

Viene calata dall'alto, di fatto imposta alla propria maggioranza e fatta approvare al più presto in Consiglio (speriamo non con blitz notturni) con la forza dei numeri .

Non è serio. A tutti sono noti i problemi che abbiamo davanti: quello di dare continuità a una sanità di eccellenza facendo fronte al calo delle risorse e all'invecchiamento della popolazione.

Ma non si fa così. La sanità costituisce metà del bilancio della intera regione, è un servizio essenziale che coinvolge da vicino tutti i cittadini. La sua riforma toccherà da vicino la vita dei nostri corregionali per almeno qualche decennio. Una sua rivisitazione richiede l'apertura di una stagione di coinvolgimento di tutti gli interlocutori interessati sia politici(partiti di maggioranza e opposizione, sindacati) che istituzionali (sindaci, associazioni, categorie professionali). Agire da soli, una stretta maggioranza consiliare contro l'altra, basandosi solo sulla forza dei numeri, è un affronto alla sostanza democratica e un azzardo nella logica della seria pianificazione.

Abbiamo visto tutti i risultati di un tal modo di procedere nella vicenda delle Liste di attesa. Una legge regionale, la 7/2009, imposta con la forza dei numeri che si è rivelata un flop incredibile. Quasi undici milioni spesi nel triennio 2009-2011 con risultati catastrofici: solo il 36% delle prestazioni ha avuto tempi più brevi e ben il 52% ha avuto tempi più lunghi.

Ciò per evidenziare che in questi campi non ci si può muovere con approssimazione e pressappochismo. E' necessario una programmazione puntuale e precisa, con l'apporto di tutti e nei tempi necessari. Ed è proprio quello che non sta avvenendo.