Citt: Colussi, grave errore azzerare fondi Film Commission
(ACON) Trieste, 20 mag - COM/AB - Il blitz dell'assessore alle
attività produttive Federica Seganti, che ha inserito nel disegno
di legge votato dalla Giunta sulle variazioni di bilancio la
cancellazione del capitolo di spesa destinato alle attività della
FVG Film Commission, è un atto grave che avrà conseguenze
disastrose sia per l'immagine della nostra Regione a livello
internazionale, sia per le negative ricadute economiche che
questa scelta provocherà.
Lo afferma Piero Colussi, consigliere regionale dei
Cittadini-Libertà Civica, che non ritiene giustificabile,
richiamando la sovranità del Consiglio regionale, il golpe
censorio nei confronti del film di Marco Bellocchio.
E' vero invece che il 50% degli ordini del giorno approvati in
questi anni dall'Assemblea regionale restano lettera morta, senza
contare il fatto che quello specifico proposto dal consigliere
Edoardo Sasco alla vigilia di Natale non era nemmeno stato
accolto dalla Giunta, mentre era stato approvato con un solo voto
di scarto dal Consiglio: 25 sì e 24 no.
Grave il fatto che con questa norma - che comunque dovrà essere
approvata dal Consiglio regionale a fine giugno - si colpiscano
anche altre produzioni che avevano visto accolte le domande di
accesso ai finanziamenti regionali, prime fra tutte la Paco
cinematografica che sta girando proprio in questi giorni a
Trieste il nuovo film di Giuseppe Tornatore "The best offer", o
la Red Film che dovrebbe girare la nuova serie della fiction
televisiva "Un caso di coscienza".
Inaccettabile e incomprensibile il commento del presidente della
Regione Renzo Tondo, il quale ha dichiarato che "in questo
momento ci sono cose più importanti che finanziare film".
Evidentemente non è consapevole che l'industria dell'audiovisivo
è uno dei settori in crescita dell'economia mondiale. Come non
deve essere al corrente che le ricadute economiche connesse
all'attività della FVG Film Commission - finanziata con circa 1
milione di euro - si aggirano sugli 8 milioni di euro e che i
posti di lavoro in regione collegati alle produzioni che scelgono
di girare nella nostra regione sono oltre un centinaio.
Stiamo facendo una pessima figura a livello planetario - basti
ricordare l'articolo uscito mesi fa su Variety a Los Angeles
negli USA - con il rischio che in futuro, vista la nostra scarsa
affidabilità, nessuno venga più a girare film in Friuli Venezia
Giulia. Si tratta di una scelta che rischia di mettere la parola
fine ad un'esperienza - quella della FVG Film Commission -
ammirata e presa ad esempio in tutt'Italia: un atto di
autolesionismo davvero imperdonabile.
L'ultima speranza è che il Consiglio regionale fra un mese ponga
rimedio a questo madornale errore ripristinando il principio
inviolabile che le regole non si cambiano in corsa.