PD: Moretton, per l'A4 forse il disegno è la svendita di Autovie
(ACON) Trieste, 20 mag - COM/AB - Con i lavori per la terza
corsia sull'A4 che sono sempre più in affanno per la nota
difficoltà di ottenere il finanziamento per la realizzazione
dell'opera, si registra da un lato un silenzio tombale sul perché
di tali difficoltà e dall'altro l'ostinazione dichiarata da Tondo
nel voler ricorrere a un'ulteriore proroga dello stato di
emergenza, in questi giorni opportunamente bloccato dal governo
Monti.
Non si comprende - così il capogruppo PD in Consiglio regionale
Gianfranco Moretton - quali siano le reali ragioni di tale
pervicacia, specie se si considerano i reali risultati della
gestione commissariale che, oltre a confermare l'avvio di opere
già programmate nella precedente legislatura, non è riuscita a
dare alcuna accelerazione al programma e tanto meno una riduzione
della spesa, che è lievitata di ben 600 milioni di euro, che
peraltro non paiono ancora sufficienti.
In un contesto Nazionale in cui pare essere particolarmente
vivace il Risiko autostradale tra i principali potentati
economici (gestori, costruttori e banche), ci si chiede quali
siano le reali strategie della Regione in vista dell'ormai
prossima scadenza della concessione. Che fine ha fatto
l'iniziativa dei senatori Saro e Lenna che prevedeva la
costituzione di una società mista assieme alla regione Veneto e
all'ANAS per la gestione della concessione dal 2017? Che senso
può avere uno spropositato indebitamento della società in vista
della predetta scadenza concessionaria?
Pur essendo state poste queste e altre domande anche recentemente
in occasione delle audizioni che il gruppo PD ha chiesto in
Commissione, nulla si conoscere per la cocciuta volontà di non
rispondere. Crediamo - aggiunge Moretton - che un patrimonio di
risorse economiche e professionali qual è Autovie Venete meriti
di conoscere per tempo il suo destino che oggi appare assai
incerto.
Secondo noi, dietro la richiesta di ottenere la proroga dello
stato di emergenza per un altro anno potrebbe celarsi un disegno
di ricerca di nuovi partner industriali disposti, magari, a
subentrare alla Regione nella proprietà di Autovie a condizioni
molto vantaggiose, perché un elevato suo indebitamente
determinerebbe una svalutazione patrimoniale ed economica.
Se questo scenario dovesse trovare riscontro, e di ciò non ci
meraviglieremmo, la situazione in Autovie diventerebbe ancor più
preoccupante dal momento che i programmi di ammodernamento della
A4 sono praticamente al palo per mancanza di liquidità,
nonostante gli appalti siano già stati svolti e pure con grande
celerità. Sarebbe perciò opportuno far conosce all'opinione
pubblica come stanno realmente le cose, perché il silenzio che
oggi regna sovrano non può che ingenerare qualche sospetto