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PD: Moretton, per l'A4 forse il disegno è la svendita di Autovie

20.05.2012
11:38
(ACON) Trieste, 20 mag - COM/AB - Con i lavori per la terza corsia sull'A4 che sono sempre più in affanno per la nota difficoltà di ottenere il finanziamento per la realizzazione dell'opera, si registra da un lato un silenzio tombale sul perché di tali difficoltà e dall'altro l'ostinazione dichiarata da Tondo nel voler ricorrere a un'ulteriore proroga dello stato di emergenza, in questi giorni opportunamente bloccato dal governo Monti.

Non si comprende - così il capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton - quali siano le reali ragioni di tale pervicacia, specie se si considerano i reali risultati della gestione commissariale che, oltre a confermare l'avvio di opere già programmate nella precedente legislatura, non è riuscita a dare alcuna accelerazione al programma e tanto meno una riduzione della spesa, che è lievitata di ben 600 milioni di euro, che peraltro non paiono ancora sufficienti.

In un contesto Nazionale in cui pare essere particolarmente vivace il Risiko autostradale tra i principali potentati economici (gestori, costruttori e banche), ci si chiede quali siano le reali strategie della Regione in vista dell'ormai prossima scadenza della concessione. Che fine ha fatto l'iniziativa dei senatori Saro e Lenna che prevedeva la costituzione di una società mista assieme alla regione Veneto e all'ANAS per la gestione della concessione dal 2017? Che senso può avere uno spropositato indebitamento della società in vista della predetta scadenza concessionaria?

Pur essendo state poste queste e altre domande anche recentemente in occasione delle audizioni che il gruppo PD ha chiesto in Commissione, nulla si conoscere per la cocciuta volontà di non rispondere. Crediamo - aggiunge Moretton - che un patrimonio di risorse economiche e professionali qual è Autovie Venete meriti di conoscere per tempo il suo destino che oggi appare assai incerto.

Secondo noi, dietro la richiesta di ottenere la proroga dello stato di emergenza per un altro anno potrebbe celarsi un disegno di ricerca di nuovi partner industriali disposti, magari, a subentrare alla Regione nella proprietà di Autovie a condizioni molto vantaggiose, perché un elevato suo indebitamente determinerebbe una svalutazione patrimoniale ed economica.

Se questo scenario dovesse trovare riscontro, e di ciò non ci meraviglieremmo, la situazione in Autovie diventerebbe ancor più preoccupante dal momento che i programmi di ammodernamento della A4 sono praticamente al palo per mancanza di liquidità, nonostante gli appalti siano già stati svolti e pure con grande celerità. Sarebbe perciò opportuno far conosce all'opinione pubblica come stanno realmente le cose, perché il silenzio che oggi regna sovrano non può che ingenerare qualche sospetto