Idv: Corazza, far chiudere lo stabulario di Trieste
(ACON) Trieste, 21 mag - COM/RC - Il capogruppo di Italia dei
Valori in Consiglio regionale, Alessandro Corazza, ha depositato
un'interrogazione urgente alla Giunta per sapere se intende
osservare le finalità della legge regionale n. 3 del 2010
(diffusione di metodologie alternative alla sperimentazione
animale) chiedendo la chiusura dello stabulario di Trieste,
revocando il finanziamento per i lavori di ristrutturazione e
ampliamento e riassegnando i medesimi fondi per progetti che
prevedano metodi di ricerca alternativi alla vivisezione.
Presso l'Università di Trieste - fa presente Corazza - ha sede,
infatti, uno stabulario per l'allevamento di animali da
esperimento (vivisezione) per la cui ristrutturazione e
ampliamento nel 2006 è stato previsto un investimento di 459.000
euro, di cui 386.000 stanziati dalla Regione e gli altri dallo
Stato. Attualmente, però, i lavori non sono ancora iniziati a
causa di varie proroghe chieste dall'Università stessa, che nel
dicembre 2011 ha comunicato che bisogna formulare un nuovo
progetto di riqualificazione della struttura, riservandosi di
procedere entro il presente esercizio finanziario alla conferma
del contributo e conseguentemente fissare una nuova tempistica.
Per Corazza, finché si è in tempo bisogna tenere conto della
legge regionale n. 3/2010 quando afferma che: "La Regione
promuove la tutela degli animali favorendo la diffusione di
metodologie innovative, da utilizzare a fini sperimentali o altri
fini scientifici e didattici, che non facciano ricorso all'uso di
animali vivi". Non si finanzino, quindi, progetti in totale
controtendenza con quanto espresso dalla legge.
"Erogare il contributo nonostante quanto riportato in legge
appare quantomeno incoerente se non peggio - spiega Corazza - e
pertanto chiediamo che, seguendo le finalità enunciate dalla
legge, la Regione si attivi con l'Università per chiudere lo
stabulario, riconvertendo la struttura, e per promuovere altri
metodi di ricerca alternativi alla vivisezione, riassegnando i
fondi previsti per la ristrutturazione dello stabulario per
progetti di ricerca compatibili con le finalità della legge
regionale n. 3/2010".
"L'Italia - aggiunge Corazza - dovrà recepire prossimamente la
direttiva 2010/63 UE sulla protezione degli animali utilizzati a
fini scientifici emanando un nuovo Decreto legislativo sulla
materia. Considerato che, purtroppo, dall'Unione europea non è
ancora giunto un chiaro segnale di stop alla crudele e spesso
inefficace e inutile pratica della vivisezione, ci auguriamo che
vengano recepite all'interno del decreto anche le istanze
provenienti dalla cittadinanza attiva e dalla Lav, che chiedono a
gran voce la fine degli esperimenti sugli animali vivi".