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Idv: Corazza, far chiudere lo stabulario di Trieste

21.05.2012
15:44
(ACON) Trieste, 21 mag - COM/RC - Il capogruppo di Italia dei Valori in Consiglio regionale, Alessandro Corazza, ha depositato un'interrogazione urgente alla Giunta per sapere se intende osservare le finalità della legge regionale n. 3 del 2010 (diffusione di metodologie alternative alla sperimentazione animale) chiedendo la chiusura dello stabulario di Trieste, revocando il finanziamento per i lavori di ristrutturazione e ampliamento e riassegnando i medesimi fondi per progetti che prevedano metodi di ricerca alternativi alla vivisezione.

Presso l'Università di Trieste - fa presente Corazza - ha sede, infatti, uno stabulario per l'allevamento di animali da esperimento (vivisezione) per la cui ristrutturazione e ampliamento nel 2006 è stato previsto un investimento di 459.000 euro, di cui 386.000 stanziati dalla Regione e gli altri dallo Stato. Attualmente, però, i lavori non sono ancora iniziati a causa di varie proroghe chieste dall'Università stessa, che nel dicembre 2011 ha comunicato che bisogna formulare un nuovo progetto di riqualificazione della struttura, riservandosi di procedere entro il presente esercizio finanziario alla conferma del contributo e conseguentemente fissare una nuova tempistica.

Per Corazza, finché si è in tempo bisogna tenere conto della legge regionale n. 3/2010 quando afferma che: "La Regione promuove la tutela degli animali favorendo la diffusione di metodologie innovative, da utilizzare a fini sperimentali o altri fini scientifici e didattici, che non facciano ricorso all'uso di animali vivi". Non si finanzino, quindi, progetti in totale controtendenza con quanto espresso dalla legge.

"Erogare il contributo nonostante quanto riportato in legge appare quantomeno incoerente se non peggio - spiega Corazza - e pertanto chiediamo che, seguendo le finalità enunciate dalla legge, la Regione si attivi con l'Università per chiudere lo stabulario, riconvertendo la struttura, e per promuovere altri metodi di ricerca alternativi alla vivisezione, riassegnando i fondi previsti per la ristrutturazione dello stabulario per progetti di ricerca compatibili con le finalità della legge regionale n. 3/2010".

"L'Italia - aggiunge Corazza - dovrà recepire prossimamente la direttiva 2010/63 UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici emanando un nuovo Decreto legislativo sulla materia. Considerato che, purtroppo, dall'Unione europea non è ancora giunto un chiaro segnale di stop alla crudele e spesso inefficace e inutile pratica della vivisezione, ci auguriamo che vengano recepite all'interno del decreto anche le istanze provenienti dalla cittadinanza attiva e dalla Lav, che chiedono a gran voce la fine degli esperimenti sugli animali vivi".