CR: pdl Fondo previdenza complementare, i relatori (4)
(ACON) Trieste, 22 mag - RC - Solo relatori di maggioranza, per
il disegno di legge con cui la Regione intende istituire il Fondo
territoriale di previdenza complementare.
Bruno Zvech (PD), dunque, al pari di Alessandro Colautti (Pdl) e
di Alessia Rosolen (Misto) che insieme avevano inizialmente
proposto un altro testo sulla materia, ha spiegato finalità e
contenuti del provvedimento.
In futuro, le pensioni saranno via via più basse in rapporto
all'ultima retribuzione percepita (il cosiddetto "tasso di
sostituzione") - ha esordito Zvech. È questa la ragione
principale per cui alla previdenza obbligatoria viene affiancato
il secondo pilastro del sistema: la previdenza complementare.
Il provvedimento all'attenzione dell'Aula - ha proseguito
l'esponente di opposizione - si propone appunto di favorire lo
sviluppo, nel territorio regionale, della previdenza
complementare al sistema obbligatorio per assicurare più elevati
livelli di copertura alle persone che risiedono in regione o che
vi prestano la propria attività.
Tale finalità è perseguita attraverso l'istituzione di un Fondo
del quale sono disciplinati forma, destinatari, contribuzioni e
prestazioni, organi, gestione patrimoniale, amministrativa e
contabile, rapporti con gli aderenti, cause di scioglimento.
Inoltre, persegue l'obiettivo di sviluppare la previdenza
complementare attraverso il sostegno alla promozione di una rete
di esperti in materia. Il Fondo potrà anche prevedere che una
contribuzione aggiuntiva, a richiesta dell'interessato, sia
destinata alla copertura del rischio di non autosufficienza. Non
da ultimo, i fondi raccolti potranno essere reinvestiti nel
sistema produttivo regionale.
Il ruolo svolto sin qui dall'Amministrazione regionale - ha
aggiunto Colautti, che ha puntato molto sul concetto di cultura
della complementarietà - è culminato con l'istituzione del
Comitato promotore del Fondo territoriale di previdenza
complementare, cui hanno aderito le categorie interessate,
dimostrando un interesse generalizzato a questa iniziativa che ha
come obiettivo la progettazione di un sistema integrato locale di
welfare previdenziale evoluto.
La peculiarità del disegno di legge - così ancora il relatore - è
prevedere la costituzione di un Fondo che sia rappresentativo dei
dipendenti pubblici, privati, dei lavoratori autonomi, ed è
pensato, e questo è un punto particolarmente qualificante
dell'intero provvedimento, per le posizioni lavorative non
stabili.
Si tratta - gli ha fatto eco la Rosolen - dei rapporti lavorativi
"intermittenti", ovvero si è pensato ai soggetti che ancora non
hanno una continuità lavorativa (lavoratori a tempo determinato,
a progetto, interinali) e alle fasce lavorative a basso livello
contributivo.
I sistemi pensionistici - ha concluso l'esponente di Un'Altra
regione - devono svolgere l'importante ruolo di stabilizzatori
automatici; la problematica dell'età pensionabile è collegata ad
altre questioni connesse al mercato del lavoro, come
l'accorciamento delle carriere professionali a causa
dell'ingresso tardivo e dell'uscita anticipata dal mercato del
lavoro, ma anche a settori come la sanità, l'assistenza di lunga
durata, l'istruzione, l'alloggio, i servizi pubblici, le
infrastrutture, l'assistenza sociale e il welfare, che sono in
gran parte materie di competenza condivisa tra lo Stato e gli
Enti territoriali.
(immagini tv)
(segue)