LN: Razzini, fare chiarezza sugli obiettivi di Film Commission
(ACON) Trieste, 22 mag - COM/AB - È incredibile il livore
mostrato da alcuni giornali locali contro la decisione del
Consiglio regionale di non finanziare il film sul caso Englaro.
Si invita a rispettare le leggi e quasi si lincia un assessore
paragonandola a un malfattore per un finanziamento negato a un
film.
Il commento giunge da Federico Razzini, consigliere regionale
Lega Nord e presidente della II Commissione attività produttive,
che aggiunge.
Quando fa comodo ci si straccia le vesti nel nome di una presunta
legalità, ma non si è visto uguale comportamento della stampa su
altri argomenti come l'applicazione o meno da parte di alcuni
Comuni della legge regionale sul sistema dei servizi sociali
avallata dall'UE, o le attività delle banche che non sostengono
con più incisività i nostri imprenditori in crisi.
Come sempre, due pesi e due misure.
Il caso Film Commission deve dare spunto alla Regione per
riconsiderare gli obiettivi di questo organismo. È o non è uno
strumento per valorizzare il nostro cinema, il nostro territorio,
le nostre maestranze, l'immagine del Friuli Venezia Giulia? Come
utilizza i soldi pubblici dei cittadini di questa regione?
Intende dare spazio e possibilità alle nostre realtà locali fatte
di registi, sceneggiatori, produttori, attori che a Roma hanno le
porte sbarrate o si foraggiano i soliti grandi registi, che
attingono già a piene mani da sponsor pubblici e privati e fanno
film dai budget milionari? Come viene valorizzato con simile
scelte il territorio, il comparto turistico, l'immagine tutta del
Friuli Venezia Giulia? Perchè Film Commission ha escluso quasi
del tutto le realtà locali dai finanziamenti? Serve o no una Film
Commission e, se sì, come deve operare?
Aspettiamo risposte serie - conclude Razzini - non le solite
isterie ideologiche o la demagogia provinciale da quattro soldi
sul lustro che i grandi registi più blasonati darebbero al nostro
territorio.