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CR: ddl portualità regionale, relatori maggioranza Marin e Razzini (2)

23.05.2012
12:42
(ACON) Trieste, 23 mag - RC - Il disegno di legge sulla disciplina della portualità di competenza regionale, ovvero Porto Nogaro e il porto di rilevanza nazionale di Monfalcone, è un riconoscimento della specialità del Friuli Venezia Giulia ed è il primo esempio in Italia di trasferimento organico, a una Regione, di funzioni amministrative in materia di portualità di interesse nazionale. Una sorta di primo federalismo del settore: parola di Roberto Marin (Pdl) e di Federico Razzini (LN), relatori di maggioranza del testo all'attenzione dell'Aula.

Il provvedimento - così Marin - rispetta la legge n. 84/1994, ma introduce istituti innovativi in coerenza con i principi comunitari dell'apertura del mercato e della tutela della concorrenza. La Regione, dunque, favorisce la realizzazione delle infrastrutture e lo svolgimento dei servizi funzionali all'organizzazione di una piattaforma logistica regionale, anche in relazione ai corridoi di traffico transnazionali promossi dall'Unione europea. E prospetta di favorire il sistema della portualità regionale attraverso la cooperazione con il porto di rilevanza economica internazionale di Trieste.

La Regione è autorizzata dal 2009 al rilascio, nei porti di Monfalcone e Porto Nogaro, delle concessioni demaniali marittime, delle autorizzazioni alle operazioni e ai servizi portuali nonché alla predisposizione del piano regolatore portuale. Dal 2010, nell'ambito delle opere di nuova infrastrutturazione del porto di Monfalcone, sono compresi i lavori di escavo del canale di accesso al porto medesimo e si è autorizzato l'intervento ad opera della Regione con risorse proprie in sostituzione dello Stato.

Alla luce delle disposizioni susseguitesi nel tempo - hanno spiegato Marin e Razzini - si è avvertita la necessità di predisporre una norma organica in materia di portualità per precisare in via definitiva le attribuzioni della Regione e degli Enti locali sulla base di un sistema di partecipazione di questi ai processi decisionali più rilevanti, in particolare alla formalizzazione di un'intesa sul Piano regolatore del Porto; delineare il sistema complessivo di governo; definire le procedure di formazione e approvazione degli atti di pianificazione e programmazione improntate alla partecipazione e alla semplificazione; stabilire le procedure di rilascio e i contenuti delle concessioni demaniali con l'obiettivo di contenimento massimo dei tempi; attrarre investimenti privati per la realizzazione di opere infrastrutturali attraverso lo strumento del project financing o di altre forme di partenariato pubblico/privato in grado di assicurare sviluppo senza un considerevole apporto di risorse pubbliche. I due consiglieri sono, poi, entrati nel dettaglio dei 17 articoli che formano il provvedimento.

Questo disegno di legge - ha quindi rimarcato Razzini - sarà un importantissimo strumento di sviluppo per gli scali di Monfalcone e Porto Nogaro, affrancandoli da quelle pastoie burocratiche che ne hanno fin qui limitato pesantemente le possibilità di sviluppo, adeguamento infrastrutturale e operatività. Esso rappresenta la sintesi tra gli interessi strategici della Regione e le esigenze di armonia tra sviluppo e sostenibilità socio-ambientale delle amministrazioni comunali, nell'ottica di una prospettiva che veda coinvolta la portualità dell'intero Alto Adriatico.

(immagini tv)

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