CR: ddl portualità regionale, relatori maggioranza Marin e Razzini (2)
(ACON) Trieste, 23 mag - RC - Il disegno di legge sulla
disciplina della portualità di competenza regionale, ovvero Porto
Nogaro e il porto di rilevanza nazionale di Monfalcone, è un
riconoscimento della specialità del Friuli Venezia Giulia ed è il
primo esempio in Italia di trasferimento organico, a una Regione,
di funzioni amministrative in materia di portualità di interesse
nazionale. Una sorta di primo federalismo del settore: parola di
Roberto Marin (Pdl) e di Federico Razzini (LN), relatori di
maggioranza del testo all'attenzione dell'Aula.
Il provvedimento - così Marin - rispetta la legge n. 84/1994, ma
introduce istituti innovativi in coerenza con i principi
comunitari dell'apertura del mercato e della tutela della
concorrenza. La Regione, dunque, favorisce la realizzazione delle
infrastrutture e lo svolgimento dei servizi funzionali
all'organizzazione di una piattaforma logistica regionale, anche
in relazione ai corridoi di traffico transnazionali promossi
dall'Unione europea. E prospetta di favorire il sistema della
portualità regionale attraverso la cooperazione con il porto di
rilevanza economica internazionale di Trieste.
La Regione è autorizzata dal 2009 al rilascio, nei porti di
Monfalcone e Porto Nogaro, delle concessioni demaniali marittime,
delle autorizzazioni alle operazioni e ai servizi portuali nonché
alla predisposizione del piano regolatore portuale. Dal 2010,
nell'ambito delle opere di nuova infrastrutturazione del porto di
Monfalcone, sono compresi i lavori di escavo del canale di
accesso al porto medesimo e si è autorizzato l'intervento ad
opera della Regione con risorse proprie in sostituzione dello
Stato.
Alla luce delle disposizioni susseguitesi nel tempo - hanno
spiegato Marin e Razzini - si è avvertita la necessità di
predisporre una norma organica in materia di portualità per
precisare in via definitiva le attribuzioni della Regione e degli
Enti locali sulla base di un sistema di partecipazione di questi
ai processi decisionali più rilevanti, in particolare alla
formalizzazione di un'intesa sul Piano regolatore del Porto;
delineare il sistema complessivo di governo; definire le
procedure di formazione e approvazione degli atti di
pianificazione e programmazione improntate alla partecipazione e
alla semplificazione; stabilire le procedure di rilascio e i
contenuti delle concessioni demaniali con l'obiettivo di
contenimento massimo dei tempi; attrarre investimenti privati per
la realizzazione di opere infrastrutturali attraverso lo
strumento del project financing o di altre forme di partenariato
pubblico/privato in grado di assicurare sviluppo senza un
considerevole apporto di risorse pubbliche. I due consiglieri
sono, poi, entrati nel dettaglio dei 17 articoli che formano il
provvedimento.
Questo disegno di legge - ha quindi rimarcato Razzini - sarà un
importantissimo strumento di sviluppo per gli scali di Monfalcone
e Porto Nogaro, affrancandoli da quelle pastoie burocratiche che
ne hanno fin qui limitato pesantemente le possibilità di
sviluppo, adeguamento infrastrutturale e operatività. Esso
rappresenta la sintesi tra gli interessi strategici della Regione
e le esigenze di armonia tra sviluppo e sostenibilità
socio-ambientale delle amministrazioni comunali, nell'ottica di
una prospettiva che veda coinvolta la portualità dell'intero Alto
Adriatico.
(immagini tv)
(segue)