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CR: ddl portualità regionale, assessore Riccardi (5)

23.05.2012
15:56
(ACON) Trieste, 23 mag - RC - È nostro dovere discutere, non trattare, con lo Stato. Non posso escludere del tutto un rischio di impugnazione del Governo, ma è nostro dovere rivendicare l'autonomia della Regione e dialogare con lo Stato su una materia delicata, sulla quale però faccio presente che abbiamo già legiferato tre volte senza ci sia stata alcuna impugnazione.

Le repliche al dibattito generale sviluppato sulla portualità di competenza regionale sono dell'assessore Riccardo Riccardi, che ha ribattuto punto per punto alle osservazioni e ai dubbi dell'opposizione.

Avessimo voluto continuare ad applicare la legge n. 84/1994, non avremmo proposto questo disegno - ha incalzato l'assessore. Invece lo consideriamo veramente un primo passo verso il federalismo portuale. E non c'è da aver paura del Veneto, semmai della Liguria.

La Giunta riconosce la necessità e l'urgenza di costituire una Autorità portuale unica, ma quando l'abbiamo proposta agli Enti locali, ci hanno accusato di voler mettere in piedi l'ennesimo carrozzone. Inoltre non è secondario stabilire chi sceglierà il presidente di tale Autorità.

Oggi - ha proseguito il responsabile di Infrastrutture e Territorio - stiamo attuando un'intesa con lo Stato che risale al 2006, ovvero alla passata legislatura; le concessioni demaniali dei due porti sono date dalla Regione in attuazione di quell'intesa, grazie alla quale le competenze prima dello Stato sono diventate della Regione.

Per quanto attiene il rapporto con gli Enti locali, abbiamo cercato la più ampia concertazione con loro: ma partecipazione sì, confusione no. La responsabilità degli investimenti era dello Stato, la vogliamo lasciare in capo alla Regione, a nessun altro. E desideriamo rendere le procedure più snelle, così come abbiamo voluto un sistema complessivo di governo leggero.

(segue)