SA: Kocijancic, ddl sulla portualità non appassiona la maggioranza
(ACON) Trieste, 23 mag - COM/MPB - "Il disegno di legge sulla
portualità regionale non appassiona la maggioranza".
A dirlo è Igor Kocijancic, capogruppo di SA in Consiglio
regionale, sottolineando che "l'interesse dimostrato in Aula per
il ddl è risultato, finora, inversamente proporzionale alla
rilevanza attribuitagli dalla Giunta e dai media locali.
"Il fatto che - fa notare il consigliere - non si sia riusciti a
procedere con la discussione dell'articolato, malgrado
l'esaurimento della discussione generale già nel primo
pomeriggio, è significativo.
"Ribadendo il rischio di contraddizione giuridica e rimandando,
in materia, alle puntuali e acute osservazioni del prof. Bartole
che alludono al velleitarismo legislativo regionale, rimane anche
un interrogativo riguardante il senso di questo provvedimento,
che sembra non convincere nemmeno chi dovrebbe sostenerlo con
convinzione, l'attuale maggioranza regionale.
"Questo ddl è ciò che resta dopo due anni di convegni e di
tentativi di "lancio" del cosiddetto progetto Unicredit e di
potenziamento del porto di Monfalcone, che quale primo effetto
concreto della norma vedrà il proprio declassamento da porto di
rango nazionale a scalo di interesse regionale.
"Inoltre, in un momento in cui sono state finalmente sbloccate e
assegnate dal CIPE le risorse per la piattaforma logistica del
Porto di Trieste, aprendo una nuova serie di opportunità, sarebbe
stato certamente più produttivo ragionare da subito in termini di
estensione dell'Autorità Portuale di Trieste anche agli scali di
Monfalcone e Porto Nogaro nell'ottica di contribuire fattivamente
almeno in questa regione al sistema di porti dell'Alto Adriatico,
sul quale a parole sembrano tutti d'accordo, piuttosto che
ostinarsi a discutere una norma di carattere interlocutorio e
transitorio, che dovrà essere comunque adeguata.
"Giova ricordare, senza nulla togliere ai porti di Monfalcone e
San Giorgio di Nogaro, che Trieste è, malgrado gli attuali limiti
e la crisi, il secondo porto nazionale per tonnellaggio
movimentato e che rimane, assieme a quello di Genova, lo scalo
più importante per le comunicazioni con l'Europa, soprattutto per
i collegamenti con l'est europeo.
"Inoltre - conclude Kocijancic - è lo stesso Statuto del FVG che
conferisce al Porto di Trieste valenza e rilevanza centrale e
strategica regionale, appare quindi ancora più difficilmente
comprensibile, allo stato attuale, la creazione di una dimensione
portuale regionale che prescinda da un ragionamento complessivo
della situazione dei porti della regione".