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CR: portualità regionale, approvata legge (4)

24.05.2012
17:06
(ACON) Trieste, 24 mag - RC - Approvato dai gruppi di maggioranza e respinto da quelli di opposizione il disegno di legge n. 192, con alcune modifiche agli articoli necessarie soprattutto per coordinare il testo con le indicazioni date dal ministero dei Trasporti alla Giunta regionale.

Prima della votazione, Federico Razzini (LN) ha espresso soddisfazione per la legge che si andava ad approvare, che ha definito importante per i cittadini al pari di quella del welfare e del credito alle imprese. Dà risposte concrete a una parte importante della portualità regionale, soprattutto a domande annose. Il tempo farà emergere le eventuali migliorie necessarie, ma intanto si tratta di uno strumento nuovo di sviluppo.

Giorgio Brandolin (PD), invece, ha fatto presente che non si tratta di una riforma, ma del tentativo di ridurre le pastoie che hanno bloccato sino a oggi il porto di Nogaro e il porto di Monfalcone. E ha ricordato i limiti di questi due scali come i loro canali di accesso, che non saranno risolti con questa legge. Non ci auguriamo venga impugnata - ha ribadito -, ma abbiamo questa preoccupazione. Negativa, poi, l'esclusione dell'intesa con i Comuni nel Piano triennale delle opere; non può decidere tutto la Regione da sola.

Nessuno ha mai detto che si tratta di una grande riforma - così Roberto Marin (Pdl) - ma una riorganizzazione normativa. È l'inizio di un percorso del quale dobbiamo essere orgogliosi, che rimarca competenze che la Regione può e deve esercitare.

Vorrei ma non posso: questo è la legge per Stefano Pustetto (SA-SEL), contrario all'enfasi di Razzini, anzi pieno di perplessità. Non potendo agire sulle grosse linee portuali, ci accontentiamo di muoverci su Monfalcome e Porto Nogaro. Si è svalutata l'abilità lavorativa degli operatori portuali e li si è marginalizzati con la creazione di un mero Comitato consultivo dal parere oltretutto non vincolante.

A difendere da ultimo la bontà della legge, l'assessore Riccardo Riccardi, che ha ribadito come i due nodi dell'estero e del Piano regolatore sono centrali, ma non hanno nulla a che fare con questo provvedimento. L'assessore ha, quindi, mutato il "vorrei ma non posso" di Pustetto in "faccio ciò che posso" e lo faccio con il favore dello Stato, con cui continuerà il dialogo per arrivare a un'Autorità unica con il porto di Trieste. Gli intoppi si verificheranno con l'applicazione della norma. Non accentriamo, ma regolamentiamo - ha concluso - ciò che era dello Stato e oggi è di nostra competenza, e non era di competenza di nessun altro.

(segue)