Pdl: Camber, emendamento trasversale su portualità regionale
(ACON) Trieste, 24 mag - COM/AB - C'era l'effettivo timore che,
con la legge sulla portualità di competenza regionale approvata
dall'Aula, si potesse dar vita a una dicotomia tra il Porto
internazionale di Trieste e un nuovo Polo regionale
Monfalcone-Porto Nogaro. Anche in difformità dalla filosofia
dello Statuto regionale che, prevedendo l'istituzione dell'Ente
porto di Trieste, indica nello scalo marittimo triestino il punto
di riferimento centrale dell'iniziativa regionale. Anche in
difformità alla legge nazionale 84/94 che, con l'Autorità
portuale del porto di Trieste, di rilevanza nazionale e
internazionale, dovrebbe aver posto quest'ultimo al centro della
politica regionale di sviluppo della portualità. Anche se nel
settore è evidente la necessità di una visione unitaria del
sistema portuale regionale che veda i tre porti uniti tra loro
sotto un'unica regia di gestione.
Per superare la possibilità di quella dicotomia, i consiglieri
regionali Piero Camber (Pdl) e Giorgio Brandolin (PD), con
un'iniziativa trasversale hanno presentato un emendamento con il
quale la Regione riconosce l'interesse strategico dei tre porti
prevedendo forme di cooperazione per lo sviluppo complessivo
della portualità regionale.
L'emendamento Camber-Brandolin è stato fatto proprio dalla Giunta
regionale e approvato. Di certo si è evitato che fossero
distratti dal Porto di Trieste investimenti e sviluppo
convogliando altrove contributi e sovvenzioni statali ed europee.
Si è ritornati così nella prospettiva di arrivare quanto prima a
un'unica Authority (Trieste-Monfalcone-Porto Nogaro), che
rappresenta l'unico strumento davvero idoneo allo sviluppo e a
fronteggiare la concorrenza.