News


PD:Brandolin, legge portualità, il disinteresse del centrodestra

25.05.2012
16:27
(ACON) Trieste, 25 mag - COM/MPB - "Come gruppo consiliare del Partito Democratico abbiamo lavorato a fondo alla nuova legge sulla portualità: ci siamo impegnati nelle Commissioni e nelle audizioni, abbiamo incontrato i lavoratori, le imprese e gli operatori degli scali, ci siamo fatti portatori delle loro esigenze. Quando però ci siamo trovati di fronte a un netto rifiuto alla discussione, specialmente su duepunti per noi pregiudiziali, non abbiamo potuto soprassedere. Ecco il perchè del nostro ''no'' alla nuova legge".

A dirlo è il consigliere regionale del PD Giorgio Brandolin che respinge l'accusa del collega leghista Federico Razzini di 'tradimento del territorio'.

"Anzi - precisa Brandolin -. Avevamo chiesto due cose a questa Giunta: primo, che ci fosse un confronto con il Governo per evitare future conflittualità tra la legge regionale e nazionale (cosa fatta solo in parte); secondo, e importantissimo (anche perchè su richiesta de i sindaci di Monfalcone e San Giorgio di Nogaro) prevedere la partecipazione, e non solo la consultazione, degli enti locali nella progettazione delle opere infrastrutturali attraverso lo strumento dell'intesa. Qui, da Riccardi, è arrivato un secco no, e anche Razzini non ha voluto sostenere la richiesta: di conseguenza, ha votato contro gli interessi del Comune in cui è consigliere comunale.

"Con i nostri emendamenti, votati all'unanimità, abbiamo inserito due importanti modifiche. La prima all'articolo 1, dove viene ribadita la necessità di coordinare lo sviluppo dell'intero sistema portuale regionale, Monfalcone, Porto Nogaro e Trieste (ovviamente dopo la modifica della legge nazionale, ed ecco l'importanza di un confronto con lo Stato). La seconda, all'articolo 13, dove per evitare speculazioni e monopoli sulle strutture portuali, abbiamo inserito un comma (votato all'unanimità) che nel progetto di finanza salvaguarda imprese, lavoratori e operatori degli scali. Razzini e il centrodestra non hanno proposto alcuna modifica sostanziale, a dimostrazione non solo di una mancata analisi approfondita del tema, ma anche della sudditanza all'autoritarismo dell'assessore regionale.

"Adesso, che dire? Speriamo. Speriamo che la legge favorisca e non ostacoli le due opere di cui lo scalo di Monfalcone ha bisogno, ovvero il piano regolatore e l'escavo del canale (che sicuramente, però, questa legge non accellererà). Noi - conclude Brandolin - il nostro lavoro l'abbiamo fatto, speriamo di non dover dire adesso: Ve l'avevamo detto.".