News


UAR: Rosolen, no all'Azienda sanitaria unica

29.05.2012
15:57
(ACON) Trieste, 29 mag - COM/RC - L'esponente consiliare di Un'Altra Regione, Alessia Rosolen, si dice fortemente contraria all'ipotesi dell'Azienda sanitaria unica proposta dal presidente Renzo Tondo e la definisce una riforma calata dall'alto, senza un confronto adeguato con le parti sociali e i tecnici di settore.

Il presidente cavalca l'onda dell'antipolitica - afferma la Rosolen - volendo costruire un messaggio legato all'etica e a un presunto risparmio in termini di costi, senza far conoscere nei dettagli il progetto. Si assiste da tempo a una politica fondata su spot elettorali, senza programmi nè contenuti. Vorrei capire se esiste davvero la necessità di questa riforma.

Il Sistema sanitario regionale - sostiene la consigliera -funziona, con svariati punti di eccellenza e con un bilancio positivo costruito negli anni. Se è anche vero che ultimamente sono emerse alcune criticità, perché non riconoscerle, dare loro un nome e un cognome e cercare al più presto una soluzione per dirimerle? È come voler rifare le mura di una casa quando sarebbe sufficiente una rinfrescata agli intonaci. Tondo deve spiegare cosa accomuna la creazione di un'Azienda unica con i problemi legati alle liste d'attesa, all'affollamento del pronto soccorso, i fuori reparto o le sale operatorie che funzionano a scartamento ridotto.

Il privato, inoltre, viene equiparato al pubblico: si vuole aprire al modello lombardo, dove le Aziende sanitarie piuttosto che erogare servizi per la salute dei cittadini comprano prestazioni dai privati. La logica del privato, per la Rosolen, è il profitto e sarà suo interesse mantenere costantemente aperto il rapporto di assistenza con l'utente finale. Se il paziente migliora o guarisce, il privato deve chiedere la prestazione economica per il proprio servizio.

Il presidente Tondo sostiene la sua volontà di riforma dell'Azienda unica con due motivazioni: bisogna risparmiare; dappertutto devono essere date le stesse risposte ai cittadini. Si disconosce, in questo modo, la specificità di ogni territorio e le rispettive esigenze. Oggi a ogni Distretto, a ogni Centro di salute mentale corrisponde un Ambito. Se questi saranno ridotti della metà, non si semplificheranno le richieste del territorio, anzi.

Al 31 dicembre 2012 è previsto l'azzeramento di tutti i contratti di responsabilità, di coordinamento, di posizioni organizzative. ma come si daranno risposte alle preoccupazioni del personale? Tra l'altro, non è dato conoscere le cifre di questi presunti risparmi legati all'Azienda unica.

Gli ospedali di rete saranno inglobati in quelli di Trieste, Udine e Pordenone, che già faticano a funzionare per la loro grandezza numerica. Cosa accadrà con l'ulteriore aggravio di lavoro? Infine, la consigliera di UAR fa presente che l'Organizzazione mondiale della sanità ha rilevato che un grande ospedale specializzato non deve superare gli 800 posti letto per funzionare correttamente ed efficacemente.