UAR: Rosolen, no all'Azienda sanitaria unica
(ACON) Trieste, 29 mag - COM/RC - L'esponente consiliare di
Un'Altra Regione, Alessia Rosolen, si dice fortemente contraria
all'ipotesi dell'Azienda sanitaria unica proposta dal presidente
Renzo Tondo e la definisce una riforma calata dall'alto, senza un
confronto adeguato con le parti sociali e i tecnici di settore.
Il presidente cavalca l'onda dell'antipolitica - afferma la
Rosolen - volendo costruire un messaggio legato all'etica e a un
presunto risparmio in termini di costi, senza far conoscere nei
dettagli il progetto. Si assiste da tempo a una politica fondata
su spot elettorali, senza programmi nè contenuti. Vorrei capire
se esiste davvero la necessità di questa riforma.
Il Sistema sanitario regionale - sostiene la consigliera
-funziona, con svariati punti di eccellenza e con un bilancio
positivo costruito negli anni. Se è anche vero che ultimamente
sono emerse alcune criticità, perché non riconoscerle, dare loro
un nome e un cognome e cercare al più presto una soluzione per
dirimerle? È come voler rifare le mura di una casa quando sarebbe
sufficiente una rinfrescata agli intonaci. Tondo deve spiegare
cosa accomuna la creazione di un'Azienda unica con i problemi
legati alle liste d'attesa, all'affollamento del pronto soccorso,
i fuori reparto o le sale operatorie che funzionano a scartamento
ridotto.
Il privato, inoltre, viene equiparato al pubblico: si vuole
aprire al modello lombardo, dove le Aziende sanitarie piuttosto
che erogare servizi per la salute dei cittadini comprano
prestazioni dai privati. La logica del privato, per la Rosolen, è
il profitto e sarà suo interesse mantenere costantemente aperto
il rapporto di assistenza con l'utente finale. Se il paziente
migliora o guarisce, il privato deve chiedere la prestazione
economica per il proprio servizio.
Il presidente Tondo sostiene la sua volontà di riforma
dell'Azienda unica con due motivazioni: bisogna risparmiare;
dappertutto devono essere date le stesse risposte ai cittadini.
Si disconosce, in questo modo, la specificità di ogni territorio
e le rispettive esigenze. Oggi a ogni Distretto, a ogni Centro di
salute mentale corrisponde un Ambito. Se questi saranno ridotti
della metà, non si semplificheranno le richieste del territorio,
anzi.
Al 31 dicembre 2012 è previsto l'azzeramento di tutti i contratti
di responsabilità, di coordinamento, di posizioni organizzative.
ma come si daranno risposte alle preoccupazioni del personale?
Tra l'altro, non è dato conoscere le cifre di questi presunti
risparmi legati all'Azienda unica.
Gli ospedali di rete saranno inglobati in quelli di Trieste,
Udine e Pordenone, che già faticano a funzionare per la loro
grandezza numerica. Cosa accadrà con l'ulteriore aggravio di
lavoro? Infine, la consigliera di UAR fa presente che
l'Organizzazione mondiale della sanità ha rilevato che un grande
ospedale specializzato non deve superare gli 800 posti letto per
funzionare correttamente ed efficacemente.