NAPOLITANO IN FRIULI: LA VISITA A PORDENONE "CITTÀ CIVILE E OPEROSA"
Pordenone, 30 mag - "Qui si respira un'aria di grandissima
civiltà, vedo una città industre e laboriosa": così il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito Pordenone, dove
ha concluso stamani la sua visita di due giorni in Friuli
"purtroppo - e mi scuso - dovendo saltare la visita al Polo
Tecnologico per la necessità di rientrare a Roma a causa della
emergenza determinata dal terremoto in Emilia e per stabilire il
tono della ricorrenza del 2 giugno. Sarà una celebrazione sobria,
ma essa è il simbolo dell'unità e della fermezza di un popolo. Se
è giusto manifestare solidarietà e dolore per i gravi fatti di
questi giorni, non dobbiamo piangerci addosso, ma esprimere
fiducia".
Al suo arrivo nella Sala Consiliare del Municipio - dopo essere
stato salutato dalla popolazione di Pordenone - il presidente
della Repubblica ha ricevuto il benvenuto del sindaco, Claudio
Pedrotti, e del presidente del Consiglio comunale, Nisco
Bernardi: ricordate le vittime del terremoto in Emilia, Pedrotti
ha fatto riferimento alla "crisi in atto che impone un
cambiamento radicale in tutti noi e anche la politica deve
rinnovarsi per essere vicina ai cittadini"; Bernardi ha invece
elogiato l'azione del presidente Napolitano.
Vari i temi affrontati da Napolitano nel suo intervento: le sfide
da affrontare per uscire dalla crisi "senza pensare che il mondo
faccia sconti all'Europa"; il ricordo dei tanti italiani emigrati
nel tempo; la capacità innovativa del Friuli Venezia Giulia: a
tal proposito il presidente ha affermato che "non ci si può
limitare a difendere il passato, ma bisogna pensare al futuro e
da qui viene un esempio all'Italia e all'Europa".
In merito alle catastrofi naturali Napolitano ha sostenuto che
"bisogna che cambino i comportamenti individuali e quelli
pubblici perché una prevenzione reale e concreta non è un lusso,
ma una necessità che ci risparmierebbe tanti lutti e spreco di
risorse".
Infine il tema delle riforme istituzionali: "i sindaci - ha
affermato - sono e restano le colonne del sistema, anche quando
saranno attuate le riforme. Quelle che riguardano la seconda
parte della Costituzione sono attese da tempo e su di esse si può
discutere: ma i valori della prima parte della nostra Carta
restano tuttora validi e attuali. Sul ruolo del Capo dello Stato
i padri costituenti agirono con saggezza prevedendo una figura
neutra politicamente, imparziale, capace di esprimere moderazione
e garanzia. Da parte mia continuerò sino a termine mandato a fare
il mio dovere per il bene del Paese".
Al termine della cerimonia ufficiale, il presidente Napolitano ha
incontrato riservatamente i sindaci dei Comuni che vissero la
tragedia del Vajont: Erto e Casso in Friuli Venezia Giulia,
Longarone e Castellavazzo in Veneto.
Nel Municipio di Pordenone la Regione era rappresentata dai
vicepresidenti della Giunta, Luca Ciriani, e del Consiglio,
Maurizio Salvador. Commentando la visita del Capo dello Stato
Ciriani l'ha definita "importante per la nostra regione e per
Pordenone. Ho ringraziato Napolitano per le espressioni che ha
riservato alla nostra città e gli ho manifestato l'impegno della
Protezione Civile regionale nelle zone terremotate dell'Emilia.
Mi sembra che il clima di festa che ha caratterizzato questa
visita sia stata l'espressione più vera dell'affetto con cui i
cittadini si stringono all'espressione più alta delle nostre
istituzioni".
ARC/NNa