Pari opportunità: presidente Zannier su delitto di Cesena
(ACON) Trieste, 1 giu - COM/AB - Alla luce di quanto avvenuto a
Cesena, dove ancora una volta una donna è stata uccisa, sono fin
troppo ovvii gli interrogativi che viene naturale porsi: che cosa
sta succedendo alla nostra società? L'arroganza, la violenza, il
sopruso sembrano essere diventati comportamenti abituali tra le
persone, ma quasi sempre è la donna a rimetterci e troppo spesso
ci rimette la vita.
A metterlo in evidenza è Santa Zannier, presidente della
Commissione regionale pari opportunità, che aggiunge.
Anche riguardo a questo crimine pare che il presunto assassino
sia un uomo con cui la vittima, peraltro madre di figli minori,
aveva avuto una breve relazione e che, qualche tempo fa, lei
stessa aveva denunciato per stalking e atti persecutori.
Questa fattispecie di delitto, con cui si viene a invadere la
sfera personale di un altro essere umano, sembra non venga
considerata in tutta la sua gravità anche dall'opinione pubblica.
È necessario che quei comportamenti minacciosi e molesti che
turbano le normali condizioni di vita e che pongono la vittima in
un grave stato di disagio fisico e psichico vengano fortemente
rifiutati da noi tutti.
La violenza sulle donne è frutto della diffusa accettazione di
ruoli stereotipati di genere ed è necessario pertanto provvedere,
con un cambio culturale, all'eliminazione degli stereotipi
associati ai ruoli tradizionali di uomini e donne all'interno
della famiglia e della stessa società.
La pratica dell'ascolto delle donne, introdotta dai Centri
antiviolenza, ha fatto emergere che, contrariamente alle ipotesi
iniziali, la violenza è perpetrata in modo più grave, persistente
e frequente in ambito familiare e all'interno delle coppie,
piuttosto che da estranei.
Troppo spesso i bisogni delle donne, siano esse madri, mogli,
compagne, lavoratrici, non trovano un'adeguata risposta nelle
leggi, o nella loro applicazione; a volte le stesse leggi non
sono coerentemente conformi al principio di uguaglianza fra i
sessi e di non discriminazione, così come stabilito dalla
Costituzione e dalle Convenzioni internazionali alle quali lo
Stato italiano ha aderito.