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Pari opportunità: presidente Zannier su delitto di Cesena

01.06.2012
09:37
(ACON) Trieste, 1 giu - COM/AB - Alla luce di quanto avvenuto a Cesena, dove ancora una volta una donna è stata uccisa, sono fin troppo ovvii gli interrogativi che viene naturale porsi: che cosa sta succedendo alla nostra società? L'arroganza, la violenza, il sopruso sembrano essere diventati comportamenti abituali tra le persone, ma quasi sempre è la donna a rimetterci e troppo spesso ci rimette la vita.

A metterlo in evidenza è Santa Zannier, presidente della Commissione regionale pari opportunità, che aggiunge.

Anche riguardo a questo crimine pare che il presunto assassino sia un uomo con cui la vittima, peraltro madre di figli minori, aveva avuto una breve relazione e che, qualche tempo fa, lei stessa aveva denunciato per stalking e atti persecutori.

Questa fattispecie di delitto, con cui si viene a invadere la sfera personale di un altro essere umano, sembra non venga considerata in tutta la sua gravità anche dall'opinione pubblica. È necessario che quei comportamenti minacciosi e molesti che turbano le normali condizioni di vita e che pongono la vittima in un grave stato di disagio fisico e psichico vengano fortemente rifiutati da noi tutti.

La violenza sulle donne è frutto della diffusa accettazione di ruoli stereotipati di genere ed è necessario pertanto provvedere, con un cambio culturale, all'eliminazione degli stereotipi associati ai ruoli tradizionali di uomini e donne all'interno della famiglia e della stessa società.

La pratica dell'ascolto delle donne, introdotta dai Centri antiviolenza, ha fatto emergere che, contrariamente alle ipotesi iniziali, la violenza è perpetrata in modo più grave, persistente e frequente in ambito familiare e all'interno delle coppie, piuttosto che da estranei.

Troppo spesso i bisogni delle donne, siano esse madri, mogli, compagne, lavoratrici, non trovano un'adeguata risposta nelle leggi, o nella loro applicazione; a volte le stesse leggi non sono coerentemente conformi al principio di uguaglianza fra i sessi e di non discriminazione, così come stabilito dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali alle quali lo Stato italiano ha aderito.