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PD: per la montagna non nuovi fondi, ma storno di bilancio

04.06.2012
16:45
(ACON) Trieste, 4 giu - COM/AB - I consiglieri regionali del PD Franco Iacop, Enzo Marsilio e Sandro Della Mea intervengono in merito alle dichiarazioni del vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, riguardo la previsione nell'assestamento di bilancio di 7 milioni per opere immediatamente cantierabili nei comuni della montagna.

Siamo al paradosso - sostengono i consiglieri PD - in quanto si vendono risorse di nuova assegnazione per lo sviluppo della montagna al posto di quello che è invece un semplice storno di fondi di bilancio. Sembra, perciò, di essere tornati al tempo delle "vacche di Mussolini".

I 7 milioni di euro di cui parla Ciriani erano le somme a disposizione dei progetti integrati per la montagna e definiti nel loro utilizzo dal concerto tra le Comunità montane e i soggetti economici operanti in ambito montano.

Oggi, nella proposta di assestamento di bilancio della Giunta troviamo la dimostrazione di una visione miope e addirittura opposta a quella contenuta nella tanto declamata riforma del governo dei territori montani voluta da Tondo, perché verrebbero assegnati in maniera indistinta, e forse anche indirizzata, ai Comuni singoli, a prescindere dalla stessa loro opzione di rimanere o meno all'interno delle neo costituite Unioni montane.

Non solo si vanifica - aggiungono gli esponenti dell'opposizione - l'azione unitaria nei piani di infrastrutturazione sovracomunale delle Unioni, ma si va a rendere discrezionale, nonché esterno allo stesso territorio delle nuove entità, l'impiego di risorse che avevano la finalità di incentivare quei progetti integrati del territorio montano per innescare progetti virtuosi di sviluppo soprattutto per le realtà periferiche e più svantaggiate. Nell'azione del governatore Tondo e della maggioranza di centrodestra, di questi tempi fatta solamente di annunci e slogan propagandistici, risulta pertanto estremamente difficile vedere la capacità di guidare processi di rilancio del sistema politico e amministrativo Regione-Autonomie locali che si traducano con la capacità di affrontare con più decisione la crisi e di mettere in moto gli strumenti per uscirne al più presto possibile.