PD: Lupieri, riforma Tondo rischia di uccidele sanità pubblica
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/AB - Il presidente Tondo,
assessore alla sanità, e la sua maggioranza, affrontano la
riforma del Servizio sanitario regionale enfatizzando la
riduzione del numero della aziende sanitarie a 1 o 3 unicamente
per nascondere la vera finalità del provvedimento, cioè la parità
tra soggetti erogatori pubblici e privati nell'ambito della
programmazione regionale.
A sostenerlo è Sergio Lupieri, consigliere regionale del PD e
vicepresidente della III Commissione sanità e politiche sociali,
che aggiunge.
Infatti, la proposta Tondo rischia di uccidere la sanità pubblica
aprendo in modo indiscriminato le porte ai privati, con
esternalizzazioni sempre più diffuse e grande ricorso alle
privatizzazioni, con logiche di mercato che anziché favorire
l'appropriatezza e quindi la razionalizzazione della spesa,
porteranno inevitabilmente a stimolare produzione e offerta, in
coerenza con il perseguimento del profitto che, sia pur
legittimo, tende notoriamente a indurre una domanda di servizi
più remunerativi per chi li produce. Quindi un fornitore
agevolato dal vantaggio di ottenere accreditamento per settori
circoscritti ed economicamente appetibili, e senza l'esigenza di
verifiche e controlli sempre più onerosi da parte dell'acquirente
pubblico.
Nessun accenno invece nel testo della proposta Tondo a principi e
modalità che favoriscano formule di partenariato pubblico-privato
no profit, con valorizzazione del terzo settore e quindi
dell'economia e del capitale sociale locale.
Invece la riorganizzazione dell'assistenza territoriale regionale
su un ridotto numero di aziende, dibattuta ampiamente fin dalla
passata legislatura, non presenta parametri e criteri oggettivi
per questo o quel tipo di scelta, in quanto le variabili di cui
tener conto sono molteplici.
Certamente il fine di una simile riorganizzazione è la
facilitazione dei percorsi di presa in carico e cura dei
pazienti, ma qualcuno deve spiegare come ciò avviene, e cioè come
così facendo si produca salute entro i vincoli del bilancio.
Perché è altrettanto vero che i buoni risultati di salute si
ottengono anche attraverso la buona programmazione di interventi
di cura integrati, l'adozione di protocolli condivisi che evitano
doppioni, lo scambio di buone pratiche, la definizione di
percorsi diagnostico terapeutici, l'integrazione ospedale
territorio, la continuità assistenziale, le cure primarie, tutte
cose sulle quali Tondo dovrebbe e potrebbe già lavorare per una
manutenzione seria del sistema salute.