III Comm: audizione con ATSAM su disabilità mentale
(ACON) Trieste, 20 giu - MPB - La disabilità mentale, le
sofferenze di chi ne è colpito e delle famiglie, l'impegno per
superare i pregiudizi, la preoccupazione per la possibilità di
assicurare a chi soffre di una disabilità psichica un inserimento
lavorativo che ha valenza sociale, economica, psicologica oltre
che terapeutica.
Temi all'attenzione della III Commissione consiliare - presidente
Giorgio Venier Romano (UDC) - che proprio in merito
all'inserimento lavorativo, ha ascoltato in audizione l'ATSAM
(Associazione per la tutela della salute mentale) di Tolmezzo,
rappresentata dal presidente Pasquale D'Avolio e da Tarcisio
Cescato, affiancati da Grazia Sinossi (dell'associazione AFASOP
di Trieste e rappresentante dell'UNASAM che riunisce a livello
nazionale le associazioni per la salute mentale) e da Gabriella
De Simon, responsabile dell'unione delle associazioni a livello
regionale.
E Cescato, in particolare, ha elencato "pochi punti di proposte
ragionevoli - ha detto - ma fondamentali", a partire proprio
dall'esiguità delle assunzioni registrate: dal Centro di salute
mentale di Tolmezzo in 12 anni sono stati collocati (in base alla
legge nazionale 68 del 1999) nel mondo del lavoro solo 2-3
disabili psichici. Siamo consapevoli delle difficoltà di
inserimento insite nella stessa persona con disagio psichico -
hanno sottolineato evidenziando, però, anche che il reddito per
cui il disabile può ottenere e conservare lo stato di
disoccupazione ammonta a 8.000 euro lordi per i lavoratori
dipendenti e a 4.000 per gli autonomi. Cifre davvero basse che
impediscono l'inserimento nelle liste per l'impiego. Da qui la
richiesta che, come avvenuto in altre regioni, esso sia elevato a
11.642 euro (valore riferito al 2011 da aggiornare ogni anno
secondo i dati ISTAT). Senza contare che per i disabili psichici
è stato evidenziato - lo stato di disoccupazione potrebbe essere
ottenuto e conservato a prescindere dal reddito e in particolare
nei casi in cui la Commissione medica prescriva un mirato
collocamento lavorativo.
L'inserimento nelle liste di collocamento obbligatorio dovrebbe
essere attuato a prescindere dalla graduatoria - hanno fatto
notare sollecitando a prendere in considerazione anche la
possibilità di aumentare la paga oraria delle borse lavoro dei
disabili attualmente di circa 3 euro; cifra ferma da oltre un
decennio e che comporta una paga mensile in media di 200 euro.
Nell'Alto Friuli, dove i Centri di salute mentale attuano in
tutto 50 borse di lavoro annue, ciò comporta un costo di circa
10.000 euro al mese. Delle 50 borse di lavoro per soggetti con
disagio pischico solo 4-5 casi l'anno trovano collocazione nel
mondo del lavoro e in particolare nelle cooperative sociali.
Inoltre, per l'inserimento dei questi disabili è prevista la
figura del tutore, che non sempre c'è, mentre il tutoraggio
andrebbe incentivato nei confronti delle aziende sia pubbliche
che private.
A chiedere chiarimenti e approfondimenti sono stati Annamaria
Menosso, Sergio Lupieri e Franco Codega (PD), Stefano Pustetto
(SA-SEL), Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica); oltre a
Sandro Della Mea (PD) e Franco Baritussio (Pdl) che avevano
suggerito l'audizione. Da parte del presidente Venier Romano
l'impegno a portare le questioni all'attenzione della Giunta.
(immagini tv)