Idv: Agnola, un impegno con Danieli per evitare delocalizzazione
(ACON) Trieste, 28 giu - COM/AB - Un protocollo d'azione per
convincere il Gruppo Danieli a costruire in Friuli un nuovo
stabilimento per la produzioni di acciai speciali per l'industria
energetica, in grado di dare occupazione a ben mille lavoratori.
L'iniziativa è stata inserita all'interno di un ordine del giorno
del Consiglio regionale da Enio Agnola.
L'obiettivo del consigliere regionale dell'Italia dei Valori è di
affidare alla Regione il ruolo guida in un percorso teso a
scongiurare la delocalizzazione di questo impianto in Serbia, con
gli enormi danni che finirebbe per provocare sul tessuto
economico e sulle famiglie del Friuli.
"La Regione deve assumersi un impegno positivo nei confronti
della Danieli, in particolare per quanto riguarda una garanzia
definitiva in merito all'approvvigionamento energetico necessario
- sostiene Agnola. Il Gruppo è pronto a investire 500 milioni per
la realizzazione dello stabilimento e non ha ancora preso una
decisione definitiva".
"Si tratta di una nuova struttura industriale di enorme
importanza per la nostra regione, per gli effetti
economico-sociali legati all'occupazione, ma anche per le entrate
erariali originate dalle compartecipazioni alle imposte Irpef,
Irap, sui consumi Iva e Imu. Le ricadute sul territorio superano
infatti i 36 milioni di euro nella fase di investimento. A
regime, ogni anno in regione avremmo invece una ricaduta di 5
milioni di euro", sottolinea Agnola che nell'ordine del giorno
propone l'attivazione di un tavolo di lavoro permanente tra tutti
i soggetti interessati e guidato dalla Regione.
"Come primo passo la Regione deve chiedere alla Danieli di
quantificare in modo puntuale il fabbisogno energetico dello
stabilimento. Fondamentale poi conoscere quando il Gruppo ha
bisogno di questo apporto energetico. Questo progetto tiene conto
delle legittime esigenze, più volte manifestate, degli Enti
locali, delle forze sindacali e dei comitati del territorio -
conclude Agnola. Tutti insieme possiamo realizzare un patto
virtuoso capace di salvaguardare occupazione, sviluppo, diritti
dei lavoratori e tutela dell'ambiente, costituendo un modello
anche per il futuro".