PD: Moretton, su terza corsia intollerabile intervento di Riccardi
(ACON) Trieste, 4 lug - COM/AB - Dobbiamo dare ragione al
consigliere Paolo Ciani, che ha definito Riccardi un megalomane
mettendo in guardia il presidente Tondo affinché adotti le
adeguate contromisure. Non vorremmo che l'improvvisa
disponibilità di Riccardi a rimettere il mandato da commissario e
assessore fosse il più classico degli abbandoni della nave mentre
questa affonda.
A sostenerlo è il capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco
Moretton che aggiunge.
Dopo le dimissioni di Kosic e di Garlatti manca solo che
Riccardi, dopo aver pontificato e magnificato le proprie azioni
per quattro anni, batta in ritirata rifugiandosi nell'alcova
dorata di Autovie Venete rimettendo le vesti di Direttore
generale. E' infatti noto a tutti che l'incarico dato un anno fa
all'attuale DG Razzini sarebbe stato subordinato alla condizione
di liberare il posto in caso di rientro dell'attuale assessore.
Quanto al presunto consenso ottenuto da Riccardi a seguito del
suo intervento in Aula sulla questione della terza corsia, l'ora
tarda gli ha gli evidentemente giocato un brutto scherzo, non
essendosi accorto che gli unici timidi applausi gli sono giunti
da uno sparuto gruppetto di fedelissimi, con l'evidente silenzio
imbarazzato della stragrande maggioranza dei consiglieri di
centrodestra.
Tentare di individuare nella difficoltà di reperire le risorse
finanziarie l'unico problema di un'operazione maldestra e
spregiudicata sin dall'inizio, appare del tutto puerile e
fuorviante. Chiunque sarebbe stato in grado di comprendere che
un'operazione di questa enorme portata, poteri straordinari o
meno, avrebbe avuto la necessità non di personalismi o supereroi,
ma del coinvolgimento del Governo nazionale e dell'ANAS. Sentirsi
propinare l'ennesima paternale da chi peraltro si trova a
occupare un ruolo di grande responsabilità senza aver dimostrato
competenza ed efficacia operativa, non possiamo certamente
tollerarlo, anche in considerazione del fatto che non è stato
investito dal voto popolare.
AB