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Pari opportunità: dare giustizia a domande vittime di violenza

05.07.2012
14:01
(ACON) Trieste, 5 lug - COM/AB - La violenza sulle donne non si ferma, anzi, peggiora: sono ben 57 i casi di donne uccise in Italia dall'inizio dell'anno. Il problema è gravissimo e colpiscono il silenzio e l'apatia della nostra società. Anche nella nostra regione le donne continuano a essere vittime della violenza domestica, fisica e morale.

La Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna del Friuli Venezia Giulia ha chiesto alle donne di essere coraggiose a denunciare ogni violenza commessa nei loro confronti. "Uscire dalla violenza si può": oltre a essere un impegno, è anche il titolo dato a una brochure sul problema, già divulgata e che è intento della Commissione aggiornare, pubblicare e diffondere anche in lingue diverse dall'italiano.

Tutte le Istituzioni hanno la responsabilità di prevenire, indagare e punire gli atti di violenza sulle donne in qualsiasi luogo essi si verifichino: in casa, sul lavoro, nelle comunità. Perciò la Commissione desidera inviare un appello alla Magistratura: è emerso che le difficoltà nell'accertamento dei fatti-reato, data la natura domestica delle violenze nonché la rigida applicazione del principio di verifica della "attendibilità della persona offesa parte civile" in quanto sarebbe portatrice di un interesse economico, rendono vano il dettato normativo introdotto dal legislatore per la protezione della vittima della violenza.

È evidente che la mancata risposta delle Istituzioni alla domanda di giustizia rende ancor più gravoso il percorso di recupero delle donne che hanno subito violenza e che il nostro invito a rompere il silenzio non solo non ha avuto un risultato positivo, bensì peggiorativo per la dignità negata in giudizio.

Tutto ciò premesso, la Commissione pari opportunità del Friuli Venezia Giulia chiede alla Magistratura, ovvero al Consiglio superiore della magistratura che, nel rispetto delle funzioni che le sono costituzionalmente affidate e delle leggi in vigore, operi tutte le azioni, sia nell'ambito della formazione dei magistrati che nell'attività della procedura di accertamento e investigazione della polizia giudiziaria, affinché sia data giustizia alla domanda della vittima di violenza.