III Comm: parere favorevole Piano famiglia 2012-2014
(ACON) Trieste, 5 lug - RC - Parere positivo della III
Commissione consiliare, presieduta da Giorgio Venier Romano
(UDC), al Piano regionale degli interventi per la famiglia
2012-2014, il primo di cui la Regione si sia dotata, ha
sottolineato illustrandolo il suo responsabile, ovvero
l'assessore Roberto Molinaro.
Pdl, LN e UDC si sono detti concordi nei contenuti del testo,
mentre alcune critiche sono giunte da PD e SA-SEL, che comunque
non sono andati oltre un voto di astensione.
Il Piano è previsto dalla legge su famiglia e genitorialità del
2006, la quale indica che la Giunta lo dovrebbe approvare ogni
tre anni. A supporto dei vari interventi inseriti al suo interno,
dal 2013 sarà istituto un apposito Fondo finanziato con risorse
comunitarie, statali, regionali e di altra provenienza.
La realtà familiare in regione è messa in premessa del Piano, che
poi si sviluppa con la sua dimensione strategica, rivolto a
intervenire nelle situazioni di vulnerabilità e bisogno
assistenziale della famiglia quale soggetto sociale. Ma il
compito della Regione deve essere condiviso dalle altre
istituzioni pubbliche - ha spiegato Molinaro - per una necessaria
integrazione degli interventi.
Le aree di intervento sono: abitare famiglia; risorse e famiglie;
cura ed educazione familiare; conciliazione famiglia-lavoro;
supporto e potenziamento delle relazioni intra e inter familiari.
Altro punto sottolineato dall'assessore, la necessità di
verificare l'efficacia dei tanti interventi - dalla Carta
famiglia al Fondo per l'autonomia possibile, all'abbattimento
delle rette per le case di riposo e altri - dedicati alla persona
inserita in un contesto familiare.
Quanto all'aver cancellato il Garante per l'infanzia e
l'adolescenza, punto fatto presente da Franco Codega (PD),
Molinaro l'ha definita un'azione di semplificazione decisa subito
dopo le elezioni, ma la partita è aperta e la Giunta sta
riflettendo sul da farsi.
All'accusa di Annamaria Menosso (PD) di non pensare a sufficienza
alla conciliazione famiglia-lavoro in particolare per le donne,
l'assessore ha risposto che il Piano al contrario prevede che gli
sforzi siano multipli, inseriti in un contesto unitario di
tematiche abitative, lavorative, culturali, formative, sociali e
sanitarie. E pensare alla casa - ha ribattuto a Stefano Pustetto
(SA-SEL) - non è in contraddizione con la contrazione delle Ater,
perché non è più pensabile credere che l'edilizia agevolata sia
la soluzione al problema abitativo.
Noi siamo per un'azione familiare come azione di accompagnamento
e di supporto, ma poi devono essere i Comuni - ha spiegato a
Sergio Lupieri (PD) - a decidere in quale contesto integrare le
azioni per la famiglia, ovvero nei Piani di zona possono essere
inseriti gli interventi per la famiglia. Obiettivo primario del
Piano è l'avvio di un clima di collaborazione tra Regione ed Enti
locali.
(immagini tv)