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PD: Moretton, da Tondo nessuna politica di riforma

05.07.2012
16:20
(ACON) Trieste, 5 lug - COM/AB - Il Gruppo consiliare regionale del PD è stato uno strenuo sostenitore dell'attivazione di azioni per la verifica della spesa del bilancio regionale con il sistema della spending review, rappresentando tale necessità nella finanziaria regionale 2012, prontamente respinta dal centrodestra.

Fosse stata accolta - afferma il capogruppo Gianfranco Moretton - e se la Giunta Tondo avesse dato corso alle riforme sin dall'inizio della legislatura, oggi non ci troveremmo nella situazione di grave difficoltà in cui versa la Regione, obbligata a rincorrere affannosamente i provvedimenti nazionali.

E, peggio ancora, costretta a subire attacchi alla sua autonomia e specialità al punto che Tondo si trova ad avere sempre maggiori difficoltà a difenderla, anche per la perdita di autorevolezza nei confronti del Governo nazionale e per la smania di voler fare tutto da soli.

Siamo consapevoli che il Paese deve fare tutto il possibile per rientrare nei parametri di spesa stabiliti dalla Comunità europea, ma siamo anche convinti che questa Regione possa e debba utilizzare le sue prerogative di autogoverno attribuite dallo Statuto per mantenere la sua autonomia.

Tondo non sta facendo nulla di tutto ciò perché non ha fatto alcuna politica di riforma in tutta la legislatura, così si trova in una situazione difficilissima che porterà all'impoverimento legislativo ed economico finanziario la nostra regione. Avrebbe potuto presentare provvedimenti di legge che riformassero le Autonomie locali, il sistema di spesa del bilancio della Regione e del comparto socio-sanitario per salvaguardare l'istituzione dai provvedimenti del Governo nazionale. Invece non ha prodotto alcunché. Anzi, le dimissioni e gli avvicendamenti di molti dei suoi assessori sono un'altra spallata, determinando il fallimento delle politiche del presidente Tondo e del centrodestra.

Ora la Regione si trova di fronte al più grave momento della sua storia politica, di fronte all'impossibilità di ribellarsi ai provvedimenti nazionali. Una Regione che non è più capace di approvare leggi rispettose della Costituzione, molto spesso impugnate di fronte alla Consulta dal Governo nazionale. E tutto ciò perché Tondo ha pensato più agli slogan che alla concretezza dei fatti, in una stagione politica ed economica assai difficile che avrebbe invece richiesto azioni politiche serie e competenti.